Nel mondo della transizione energetica, i Certificati Bianchi (TEE) rappresentano uno dei meccanismi incentivanti più interessanti, ma anche meno conosciuti tra i professionisti economici. Eppure, saperli leggere, calcolare e integrare nel business plan di un intervento energetico può rappresentare un’opportunità concreta per generare risparmi, liquidità e valore finanziario per le imprese.
Cosa sono i Certificati Bianchi?
I Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) sono incentivi economici erogati a fronte del risparmio energetico ottenuto da un intervento di efficienza, realizzato in ambito industriale, civile o terziario.
Per ogni tonnellata equivalente di petrolio (1 TEP) risparmiata, viene rilasciato 1 TEE, che può essere rivenduto sul mercato o compensato dai soggetti obbligati (distributori di energia).
Come funziona il meccanismo?
Un’azienda realizza un intervento di efficienza energetica, ad esempio:
sostituzione motori elettrici
relamping LED industriale
installazione inverter su pompe
recupero calore nei cicli produttivi
Il risparmio energetico viene certificato da una ESCo o da un EGE, e validato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici)
Vengono rilasciati TEE proporzionali al risparmio annuale
I TEE possono essere:
monetizzati sul mercato (gestito dal GME)
oppure convertiti in contributo tariffario erogato direttamente
Quanto vale un TEE?
Il valore di mercato di un TEE è variabile (tra 200 e 250 €/TEE in media negli ultimi anni), ma può salire fino a 400–500 €/TEE per interventi ad alto rendimento o in alcuni bandi.
Esempio:
Un intervento industriale che consente un risparmio annuo di 50 TEP → 50 TEE/anno × 5 anni = 250 TEE → valore medio 60.000 – 100.000 € di incentivo!
Perché interessa il Commercialista?
I TEE rappresentano un flusso di cassa potenziale che può migliorare:
la redditività di un progetto energetico
la bancabilità del business plan (es. per leasing o finanziamento)
Inserire i TEE nella pianificazione degli investimenti aziendali
Seguire l’inquadramento contabile e tributario dell’incentivo
Collaborare con ESCo e tecnici per stimare correttamente i risparmi energetici
Inquadramento fiscale dei TEE
I Certificati Bianchi possono essere:
contabilizzati come contributo in conto esercizio o in conto impianti
assoggettati a tassazione ordinaria
non soggetti a IVA (ma attenzione al trattamento nella rivendita)
Il Commercialista deve:
gestire correttamente il riconoscimento a bilancio
predisporre eventuali documenti per la rendicontazione di bandi
armonizzare l’incentivo con il credito d’imposta beni 4.0, se cumulato
Quando conviene valutare i TEE?
Quando un’azienda investe in efficientamento energetico industriale
Quando ci sono consumi rilevanti e cicli produttivi energivori
Quando si vogliono affiancare ai TEE altri strumenti (es. PNRR, bandi regionali)
Commercialista & ESCo: una sinergia strategica
Poiché solo le ESCo certificate UNI CEI 11352 possono presentare richiesta TEE, il Commercialista può:
collaborare con una ESCo per offrire un pacchetto completo al cliente
validare i dati economici del progetto
gestire la parte finanziaria, fiscale e strategica dell’intervento
Un nuovo servizio ad alto valore aggiunto
Proporre ai clienti industriali un’analisi dei possibili incentivi legati al risparmio energetico permette al Commercialista di:
posizionarsi come consulente strategico per la transizione green
differenziarsi dai concorrenti
attivare nuove fonti di ricavo dallo studio (fee su progetto o affiancamento alle ESCo)
Conclusione
I Certificati Bianchi sono uno strumento potente ma ancora poco sfruttato. Conoscere il loro funzionamento e integrarli nei progetti di consulenza aziendale può fare la differenza in termini economici, fiscali e reputazionali.
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