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3 “trucchi” professionali per fare un buon Forecast per il Conto Economico

Appena ho varcato la soglia dell’ufficio del CEO, ho percepito immediatamente la tensione nell’aria. “Abbiamo un problema serio.”  “Il nostro forecast del conto economico non sta reggendo alla realtà. Le vendite sono al di sotto delle aspettative, e i nostri margini di profitto stanno scendendo a vista d’occhio. Se non troviamo una soluzione rapidamente, rischiamo di compromettere l’intera strategia aziendale.”

Ho chiesto ai ragazzi del mio team di analizzare seduta stante i modelli di previsione ed è emerso subito un problema chiave: il forecast era stato costruito partendo da stime monetarie piuttosto che da un’analisi approfondita delle unità vendute. Questo approccio superficiale aveva portato l’azienda a sovrastimare i ricavi, senza considerare adeguatamente la domanda effettiva di mercato.

Il passo successivo era chiaro. Abbiamo spiegato al CEO che dovevano ribaltare il processo, cominciando dalle basi: il numero di unità vendute. “Dovete iniziare da lì per avere un quadro realistico di cosa aspettarvi in termini di ricavi e costi variabili.

Abbiamo iniziato un lavoro meticoloso di revisione delle previsioni. Abbiamo analizzato i dati storici, segmentandoli per prodotto e mercato, identificato tendenze e modelli ricorrenti, pulito i dati e rimosso anomalie che avrebbero potuto distorcere i risultati. Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo insistito sull’importanza della creatività e della flessibilità nel processo di previsione e, infine, abbiamo fatto fare una robusta analisi degli scenari alternativi.

Come ben sanno i commercialisti che hanno partecipato ai miei corsi sul business plan, le previsioni non sono un esercizio statico, devono evolversi con l’azienda e con il mercato e un forecast accurato non si basa solo su numeri e formule, ma su un profondo collegamento con la realtà operativa e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

Vi racconto questo aneddoto per farvi capire 2 (+3) lezioni fondamentali:

  • 1) Anche un CEO esperto nella direzione aziendale, se non ha competenze di pianificazione finanziaria aziendale può incorrere in errori grossolani, come nel caso in questione.
  • 2) Pertanto, è bene non improvvisarsi in ambiti in cui non si è esperti. È molto meglio rivolgersi ad un consulente esterno, come un Finanzialista (finanzialisti.it) oppure acquisire le competenze necessarie frequentando un corso di specializzazione come il MasterBANK AI.

Le altre 3 lezioni fondamentali in tema di forecast sono:

  • 1) Dare priorità alle unità rispetto agli importi.
  • 2) Stabilire una base solida.
  • 3) Essere creativi e adattarsi.

 

Dare priorità alle unità rispetto agli importi

Quando si crea una previsione finanziaria, uno degli errori più comuni è iniziare a stimare direttamente gli importi monetari, trascurando il fatto che questi sono strettamente legati alle quantità fisiche di beni o servizi venduti. Invece, partire dalla previsione delle vendite in unità è una strategia molto più efficace per costruire un forecast accurato e realistico.

Le unità vendute rappresentano il “motore” di qualsiasi attività commerciale. Sono la base su cui si fondano non solo i ricavi, ma anche molti costi variabili. Ad esempio, se un’azienda vende prodotti fisici, i costi di produzione, di imballaggio, di spedizione e persino alcuni costi di marketing dipendono direttamente dal numero di unità vendute.

Iniziare la previsione dalle unità vendute permette di comprendere meglio la domanda del mercato, il comportamento dei clienti e le potenziali variazioni nei volumi di vendita. Questo approccio consente di:

  1. a) Riflettere con maggiore precisione la domanda di mercato: Le quantità vendute forniscono un indicatore chiaro della domanda effettiva del mercato per i prodotti o servizi offerti. Prevedere correttamente le unità vendute significa comprendere meglio la dinamica di domanda e offerta, e permette di fare aggiustamenti in anticipo.
  2. b) Stabilire una base concreta per i ricavi: Una volta determinate le unità previste per la vendita, è possibile moltiplicarle per il prezzo di vendita unitario per ottenere una stima accurata dei ricavi. Questo passaggio riduce il rischio di sovrastimare o sottostimare i ricavi basandosi su ipotesi irrealistiche sui volumi.
  3. c) Determinare con precisione i costi variabili: I costi variabili, come i costi di produzione e distribuzione, sono spesso direttamente proporzionali al numero di unità vendute. Partire dalle unità permette di stimare questi costi in modo più preciso, migliorando la qualità delle previsioni di margine e redditività.
  4. d) Facilitare l’identificazione di inefficienze o opportunità: Prevedendo le unità, è possibile identificare più facilmente inefficienze operative o opportunità per migliorare il processo produttivo. Ad esempio, una previsione che mostra un incremento delle unità vendute potrebbe suggerire la necessità di investimenti in capacità produttiva o in ottimizzazione della supply chain.

Questo approccio non solo garantisce maggiore precisione, ma offre anche vantaggi strategici. Ad esempio, permette di simulare scenari variando il numero di unità vendute, fornendo così informazioni preziose per la pianificazione delle risorse e la gestione del rischio. Inoltre, poiché le previsioni basate su unità sono strettamente legate alla realtà operativa dell’azienda, risultano più facilmente comunicabili e giustificabili agli stakeholder interni ed esterni.

 

Stabilire una base solida

Quando si tratta di fare previsioni finanziarie, uno degli elementi più cruciali è la solidità della base su cui queste previsioni vengono costruite. Una base solida consente di creare previsioni realistiche e affidabili, riducendo il rischio di errori significativi e migliorando la capacità dell’azienda di pianificare e prendere decisioni strategiche.

Il primo passo per stabilire una base solida è l’analisi dei dati storici dell’azienda. Questi dati rappresentano un tesoro di informazioni che può rivelare molto sulle dinamiche passate e, di conseguenza, fornire indicazioni preziose per il futuro.

  • Analizzando i dati storici, è possibile identificare tendenze a lungo termine nelle vendite, nei costi e nei margini di profitto. Ad esempio, un’azienda potrebbe notare che le vendite aumentano costantemente del 5% ogni anno, o che i costi di produzione tendono a crescere in modo significativo durante determinati periodi. Queste tendenze forniscono un contesto per le previsioni future, aiutando a stabilire aspettative realistiche.
  • Oltre alle tendenze generali, i dati storici possono rivelare modelli ricorrenti, come la stagionalità nelle vendite o l’impatto di eventi economici esterni. Ad esempio, un’azienda che opera nel settore turistico potrebbe osservare che i ricavi aumentano durante i mesi estivi e diminuiscono in inverno. Riconoscere questi modelli consente di affinare le previsioni, rendendole più precise e contestualizzate.
  • Utilizzare le medie storiche è un metodo semplice ma efficace per stabilire un punto di riferimento iniziale per le previsioni. Ad esempio, se negli ultimi tre anni l’azienda ha registrato un margine operativo medio del 15%, questa media può essere utilizzata come base per la previsione del margine futuro, ovviamente considerando le possibili variazioni future.

Una volta raccolti i dati storici, è importante analizzarli in modo critico e sistematico. Ecco alcuni passaggi chiave:

  • Prima di tutto, è fondamentale assicurarsi che i dati siano accurati, completi e ben organizzati. Errori o omissioni nei dati possono portare a previsioni fuorvianti. La pulizia dei dati potrebbe includere la rimozione di valori anomali, la correzione di errori di registrazione e l’assicurazione che tutti i dati siano coerenti.
  • Analizzare i dati segmentandoli per prodotto, regione, canale di vendita o qualsiasi altro criterio rilevante può fornire una visione più dettagliata delle performance passate. Questo livello di dettaglio consente di fare previsioni più granulari e specifiche, che possono essere particolarmente utili per le aziende con operazioni complesse.
  • Confrontare i dati storici con quelli di altre aziende del settore o con benchmark di mercato può aiutare a contestualizzare le performance dell’azienda e a identificare aree di miglioramento o opportunità di crescita.

Una volta analizzati i dati storici e identificati i principali trend, modelli e medie, è possibile utilizzarli per creare un punto di riferimento solido per le previsioni future.

  • I dati storici forniscono la base per formulare ipotesi su come l’azienda potrebbe performare in futuro. Queste ipotesi dovrebbero essere realistiche e basate su evidenze concrete piuttosto che su aspettative ottimistiche non supportate.
  • Mentre le medie e le tendenze storiche sono utili, è importante tenere conto delle possibili variazioni e anomalie. Ad esempio, se un evento eccezionale ha influenzato i risultati di un anno specifico, questo evento dovrebbe essere considerato come un’anomalia piuttosto che come un nuovo trend.
  • Il contesto economico e le condizioni di mercato cambiano nel tempo. Pertanto, la base di riferimento utilizzata per le previsioni deve essere aggiornata regolarmente, integrando i nuovi dati storici man mano che diventano disponibili. Questo processo continuo di aggiornamento garantisce che le previsioni rimangano rilevanti e accurate nel tempo.

Una previsione basata su una base solida di dati storici offre numerosi vantaggi: previsioni più accurate riducono il rischio di sorprese negative, come mancati obiettivi di ricavi o costi imprevisti. Una solida base consente ai manager di prendere decisioni più informate e strategiche, basate su dati concreti piuttosto che su supposizioni. Previsioni basate su una solida analisi dei dati storici sono più credibili per gli investitori, i finanziatori e altri stakeholder, aumentando la fiducia nell’azienda. In sintesi, stabilire una base solida attraverso l’analisi approfondita dei dati storici è un passo fondamentale per la costruzione di previsioni finanziarie accurate e affidabili. Questo processo non solo migliora la precisione del forecast, ma fornisce anche una piattaforma robusta per la pianificazione strategica e la gestione aziendale.

 

Essere creativi e adattarsi

Nel campo della previsione finanziaria, seguire le migliori pratiche e tecniche consolidate è fondamentale per garantire l’accuratezza e la coerenza dei risultati. Tuttavia, l’ambiente aziendale è dinamico e in continua evoluzione, caratterizzato da fattori unici e mutevoli che possono influenzare in modo significativo la performance finanziaria. In questo contesto, la creatività e la capacità di adattamento diventano elementi chiave per sviluppare previsioni realistiche e utili.

In un mondo in cui le variabili economiche, politiche e sociali cambiano rapidamente, basarsi esclusivamente su modelli standardizzati potrebbe non essere sufficiente. La creatività consente di immaginare e testare scenari alternativi che possono non essere evidenti attraverso approcci tradizionali, in questo modo è molto più efficace affrontare l’incertezza.

Inoltre, considerando che ogni azienda ha una struttura, un mercato e una strategia unici, la creatività consente di personalizzare le previsioni per riflettere queste specificità, invece di applicare un modello generico. Per esempio, un’azienda che opera in un settore con una forte stagionalità potrebbe sviluppare un modello di previsione che tenga conto di variabili specifiche come i cambiamenti climatici, le tendenze di consumo stagionali o eventi specifici del settore.

La creatività è anche sinonimo di flessibilità, che è fondamentale perché le previsioni non devono essere rigide. È essenziale che i modelli previsionali siano flessibili e possano essere aggiornati facilmente man mano che nuove informazioni diventano disponibili. Ciò richiede una mentalità aperta e la volontà di rivedere le ipotesi e i parametri utilizzati nelle previsioni.

Essere creativi e adattabili significa anche essere pronti a sperimentare nuovi approcci e a iterare rapidamente in risposta ai feedback. Questo può includere l’uso di tecniche di previsione agile, dove le previsioni vengono riviste e migliorate regolarmente, piuttosto che seguire un ciclo annuale fisso.

Essere creativi e adattarsi nel processo di previsione finanziaria significa andare oltre le migliori pratiche consolidate, sviluppando approcci personalizzati che rispondano alle specifiche esigenze e sfide dell’azienda. Questa mentalità aperta permette di navigare l’incertezza, di sfruttare opportunità emergenti e di mitigare i rischi in un ambiente economico in continua evoluzione. La combinazione di creatività, flessibilità e rigore analitico garantisce che le previsioni non solo siano accurate, ma anche pertinenti e utili per guidare le decisioni strategiche dell’azienda.

 

Conclusione

Per concludere, la previsione del conto economico è un’attività complessa e cruciale per qualsiasi azienda, poiché offre una visione chiara e anticipata delle performance finanziarie future. Seguendo i suggerimenti delineati in questo articolo, è possibile costruire previsioni solide e affidabili che supportano decisioni strategiche informate e una pianificazione accurata.

Dare priorità alle unità rispetto agli importi monetari, stabilire una base solida attraverso l’analisi dei dati storici, e integrare la creatività e l’adattamento nel processo previsionale sono tutti elementi chiave per un forecast di successo. Questi approcci non solo migliorano la precisione delle previsioni, ma permettono anche di affrontare le incertezze del mercato in modo proattivo e dinamico.

In definitiva, un buon forecast non si risolve con l’uso di un tool Excel o un software anche molto potente, non è solo una proiezione numerica ma un potente strumento strategico che guida l’azienda verso il raggiungimento dei propri obiettivi, garantendo una maggiore coerenza operativa.

 

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