Quando si parla di bilancio, la mente corre subito a numeri, tabelle, utile e perdite. Tuttavia, non tutto ciò che conta può essere contato. Ecco perché oggi si parla sempre più spesso di Bilancio Qualitativo: uno strumento ancora poco conosciuto ma di grande valore per raccontare chi sei davvero come impresa, oltre i numeri.
Il Bilancio Qualitativo è un documento che descrive in modo chiaro e sintetico le caratteristiche non finanziarie dell’azienda, ovvero tutto ciò che riguarda:
È il “biglietto da visita evoluto” dell’impresa, utile per chi vuole conoscerti oltre il conto economico: banche, clienti, fornitori, investitori, enti pubblici, potenziali soci o collaboratori.
Un Bilancio Qualitativo ben fatto risponde a domande come:
È una fotografia dell’impresa dal punto di vista etico, organizzativo e sociale, che può essere aggiornata ogni anno o ogni volta che l’impresa evolve.
Nella maggior parte dei casi, no. O almeno, non ancora.
Le banche italiane – soprattutto per le PMI – si basano ancora quasi esclusivamente su dati quantitativi: bilancio civilistico, centrale rischi, patrimonio, garanzie.
Tuttavia, il vento sta cambiando.
Le direttive europee, la finanza sostenibile e la digitalizzazione stanno portando anche il sistema bancario a chiedersi:
Quando questo approccio diventerà standard, chi avrà un Bilancio Qualitativo già pronto sarà un passo avanti.
Anche se non è ancora richiesto ufficialmente, avere un Bilancio Qualitativo ti permette di:
Puoi partire in modo semplice, senza consulenti e senza tecnicismi. Ti bastano 3 sezioni:
Il Bilancio Qualitativo non è un obbligo ma una scelta strategica.
Chi inizia oggi ha un vantaggio domani.
Non servono formule complesse: serve chiarezza, autenticità e visione.
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