È necessario fare una piccola premessa.
Quotarsi in borsa significa che una parte delle azioni che costituiscono il capitale sociale di una società vengono messe in vendita su un mercato regolamentato gestito da una borsa valori.
Perché una società (o i suoi soci) dovrebbe vendere una parte del capitale?
I motivi possono essere diversi. Il primo, ovviamente, è la possibilità di ottenere denaro attraverso la vendita delle azioni sul mercato dei capitali. Generalmente, la quotazione avviene in seguito ad un aumento di capitale, in questo modo è la società a ricevere il controvalore delle azioni e può utilizzare queste somme di denaro, ad esempio, per finanziare progetti di crescita. Inoltre, le società quotate possono beneficiare di una maggiore flessibilità nelle operazioni finanziarie, inclusa la possibilità di migliorare il proprio profilo finanziario, inteso come equilibrio delle fonti misurato dal WACC.
È chiaro che i mercati possono apprezzare maggiormente la quotazione di una società il cui piano industriale riveli una espansione della società, generalmente legata ad un aumento di capitale rispetto ad una quotazione mirata al riequilibrio finanziario.
L’utilizzo specifico dei proventi dipende dalle priorità strategiche e finanziarie dell’azienda. Le decisioni sono spesso prese in base a una valutazione dettagliata delle esigenze di crescita e delle opportunità di investimento disponibili.
L’utilizzo dei proventi dovrebbe essere guidato dalla visione a lungo termine dell’azienda e dalle esigenze del suo settore, da ciò che traspare dal piano industriale. Pertanto, è ovvio, che questo deve essere coerente con quanto andiamo fare dopo la IPO (Offerta Pubblica Iniziale). Inoltre, le società sono tenute a comunicare chiaramente agli investitori come intendono utilizzare i fondi nell’ambito del prospetto informativo, garantendo una maggiore trasparenza.
Tenete presente che la trasparenza nella comunicazione con gli investitori è essenziale per garantire che le decisioni siano comprese e supportate e per avere poi la fiducia nei mercati. Le società sono solitamente tenute a fornire aggiornamenti periodici sugli sviluppi e sull’utilizzo dei fondi, garantendo così la fiducia degli investitori.
Il primo vantaggio, lo abbiamo spiegato, è la raccolta di capitali, che è lo scopo principale della quotazione in borsa, ma ci sono poi delle opportunità, diciamo, collegate allo scopo principale. In estrema sintesi: La quotazione in borsa porta visibilità e prestigio e conferisce un alto grado di credibilità alla società quotata. Ciò può facilitare la negoziazione di accordi e partnership strategiche che potrebbero portare a opportunità di crescita. In questo senso, il processo di quotazione viene anche utilizzato come strumento di marketing e pubbliche relazioni, infatti l’annuncio della quotazione può generare interesse mediatico e pubblicità positiva, portando a una maggiore consapevolezza del marchio e all’attrazione di nuovi clienti e partner commerciali. A cascata, una maggiore visibilità può facilitare l’internazionalizzazione delle attività, poiché l’interesse degli investitori e degli operatori di mercato può estendersi oltre i confini nazionali.
Nel dettaglio:
La quotazione in borsa rende la società maggiormente liquida con il vantaggio, per i fondatori e gli investitori iniziali, di poter vendere parte delle loro azioni, monetizzando così i loro investimenti. Peraltro, consente agli investitori di comprare o vendere azioni in qualsiasi momento in cui il mercato è aperto e questa liquidità può rendere più attraente investire nella società, in quanto gli investitori sono a conoscenza che possono trasformare il loro investimento in denaro, rapidamente e a costi contenuti.
Essere una società quotata conferisce prestigio alla società stessa e questo può aumentare l’attrattiva per i talenti di alto livello. Inoltre, una quotata può offrire pacchetti remunerativi incentivanti come le stock option che costituiscono un’ulteriore leva per attrarre risorse qualificate e, in aggiunta, questi incentivi sono motivanti per i dipendenti a lavorare per il successo a lungo termine dell’azienda. Quindi una società quotata può essere più appetibile per figure professionali di alto livello in quanto può offrire:
Ovviamente non è un processo che si esaurisce in qualche mese, è un percorso che richiede una preparazione molto complessa e coinvolge diversi attori. Ovviamente deve trattarsi di società economicamente e finanziariamente solida. Non ci sono parametri definiti da rispettare, tipo un minimo di fatturato o di capitale sociale, però è chiaro che, quando ci si va a misurare sul mercato dei capitali, è bene avere una buona mano di carte per essere attrattivi. Ma non basta avere i parametri del bilancio in ordine è necessario che lo stesso bilancio sia certificato da un revisore o da una società di revisione. Almeno l’ultimo bilancio, meglio gli ultimi 2 o 3. È opportuno già dalle fasi preparatorie operare una robusta due diligence, non solo finanziaria, ma anche legale e amministrativa.
È necessario, se non è già previsto, apportare alcune modifiche statutarie, come la previsione del C.d.A. per la governance della società in cui almeno uno degli amministratori sia indipendente rispetto alla proprietà; devono essere richiamate le disposizioni relative alle società quotate di cui al TUF ed ai regolamenti CONSOB di attuazione. Ed è fondamentale la redazione di un piano industriale dal quale traspariscano:
Lo abbiamo già citato, deve trattarsi di società economicamente e patrimonialmente solida, in equilibrio finanziario; con un track record da cui trasparisca elevata marginalità e con un piano industriale solido, affidabile e sostenibile. Per la quotazione all’Euronext Growth Milan, il mercato dei capitali della Borsa di Milano dedicato alle PMI, non sono previsti indicatori minimi da rispettare, tuttavia possiamo indicare alcuni parametri che gli investitori valutano attentamente e che quindi è necessario migliorare affinché la IPO abbia successo presso gli investitori: