Il dottore Commercialista si trova spesso nella condizione di dover fornire una consulenza specialistica in materia di business plan. Tale condizione, per una serie di ragioni che riguardano nuove norme in materia finanziaria per gli intermediari finanziari – e segnatamente le banche – diventerà maggiormente la regola.
Tale regola dovrà essere applicata per imprese di qualsiasi parte del ciclo di vita (start up, early stage, development, maturity, decline o turnaround), e per qualsiasi settore, nonché per qualsiasi localizzazione.
Inoltre, riguarderà sia gli investimenti in capitale fisso, sia quelli in capitale circolante.
In altre parole, se state cercando scuse per voi stessi per dire che questo articolo non riguarderà i vostri clienti, cercate solo di ingannarvi. Sarebbe maggiormente proficuo invece disporre di basi conoscitive per interloquire professionalmente coi vostri clienti.
Ma cosa significa dare consigli professionali? Non significa affatto – come pensano gli inesperti – scrivere il business plan al posto del cliente. Occorre avere invece una strategia di intervista del cliente – che va condotto alla collaborazione con tecniche ben codificate – mirante a fare emergere le informazioni di base necessarie ( si veda la figura 1), al fine di passare dalla gestione operativa a quella finanziaria.
Figura 1 – Dalla gestione operativa alla gestione finanziaria
Si tratta di porre precise domande al cliente al fine di fare emergere quattro ben distinti budget, sequenziali in termini logici:
Da questa intervista logica discendono gli investimenti, che in finanziamenti d’azienda sono codificati in due grandi aree, che andranno rappresentate nel business plan:
Da qui, rielaborando i dati del conto economico e dello stato patrimoniale, come spiegato in altri articoli, si faranno emergere diverse configurazioni di cash flows, e segnatamente:
Nel passaggio dal terzo al quarto tipo di cash flows, il Commercialista dovrà saper calcolare il flusso finanziario (financial flow), corrispondente alla copertura necessaria al prospetto delle fonti e degli impieghi di cui alla figura, considerando i delta (positivi o negativi) del patrimonio netto e dei debiti (strettamente finanziari).
Ho preparato una serie di video per meglio spiegarti i concetti espressi in questo articolo.
Eccoli qui sotto, approfittane:
Il dottore Commercialista ha una prateria sterminata davanti, se considera la crisi che si è determinata come una occasione, e non come una problematica. Infatti, in termini strategici, la crisi, come vuole l’etimologia greca, è sempre occasione di opportunità, se si interpreta come cambiamento. In tale accezione, tutte le imprese italiane, di qualsiasi settore, di qualsiasi dimensione, di qualsiasi fase del ciclo di vita e in qualsiasi localizzazione, dovranno fare i conti con le nuove esigenze del mondo finanziario.
Tutti i segnali legati alle indicazioni macroeconomiche delle politiche europee lasciano intravedere segnali di ulteriore restrizione creditizia, per una serie di concomitanti fattori (riforma del catasto, regole di Basilea, ponderazione non zero dei titoli di Stato, Recovery Funds, ecc.). Tuttavia, tale restrizione, come avvenuto sistematicamente nell’ultimo decennio, sarà asimmetrica. Ciò significa che le imprese che avranno la capacità di saper dialogare col sistema finanziario, in termini anche di comunicazione finanziaria, dimostrando di avere un elevato livello di cosiddetta educazione finanziaria, saranno favorite nell’accesso al mercato dei capitali.
Nel favorire tale processo, che riguarderà come detto tutte le imprese, il ruolo del dottore Commercialista sarà, nell’immediato futuro, di assoluto riguardo.
La competenza in materia di pianificazione finanziaria che potrai acquisire nel corso MasterBANK, potrà fare la differenza tra coloro che rimarranno nel mercato conflittuale e privo di prestigio degli adempimenti obbligatori e coloro che, strategicamente, si sposteranno nel “blu ocean” di questa consulenza, ben retribuita e ricercata.
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