
C’è una verità che nel mondo della consulenza economico-finanziaria pochi dicono ad alta voce:
la maggior parte dei business plan oggi non è lenta perché è complessa, ma perché è costruita con strumenti sbagliati e con una logica che appartiene al passato.
Dal 2026 questo cambierà radicalmente, grazie agli strumenti del corso MasterBANK AIW.
Non perché “arriva l’ennesimo software”, ma perché cambia il modo stesso di pensare un Business Plan: non più un documento statico da consegnare, ma un motore di scenario, vivo, interrogabile, stressabile, leggibile da imprenditore, banca e consulente nello stesso momento.
Quello che stai per leggere non è la descrizione di un sogno.
È la descrizione di un nuovo standard operativo per costruire Business Plan seri, credibili e difendibili.
Velocità non significa Intelligenza Artificiale che fa quello che vuole: significa avere a disposizione gli strumenti del corso MasterBANK AIW.
Il progetto nasce da una constatazione semplice ma scomoda:
Un Business Plan non serve a “far tornare i conti”,
serve a capire se un’azienda regge quando la realtà non va come previsto.
Eppure:
fogli Excel da compilare in giorni di lavoro, pieni di formule,
CAGR buttati a caso su tutte le voci,
margini che migliorano “per magia”,
scenari pessimistici mai davvero pessimistici,
sono ancora la norma.
Questo progetto ribalta l’approccio.
Non parte dal futuro.
Parte dal presente reale dell’azienda, e costruisce il futuro come derivazione logica, non come desiderio.
Il cuore del modello è l’Anno Base.
Non è un anno “scelto”, non è una media, non è una proiezione:
è l’ultimo esercizio consuntivo disponibile, riclassificato (qui ne parliamo economicamente) in modo coerente.
Da qui in avanti vale una regola ferrea:
Ogni numero del piano deve poter essere spiegato partendo da un numero reale.
Questo significa che:
i ricavi di partenza sono quelli veri;
la struttura dei costi è quella vera;
i margini iniziali sono quelli veri (anche se brutti);
le inefficienze non vengono “aggiustate” per rendere il piano bello.
Il piano nasce imperfetto, come l’azienda.
Ed è proprio questo che lo rende credibile.
E basta disporre degli strumenti del corso MasterBANK AIW.
Il progetto costruisce un Conto Economico previsionale a 10 anni, ma non come una tabella lineare.
Lo costruisce come struttura logica, separando con precisione ciò che spesso viene confuso:
crescita dei ricavi,
qualità della crescita,
dinamica dei costi variabili,
rigidità dei costi fissi,
peso della struttura,
leva operativa,
gestione finanziaria,
fiscalità.
Ogni blocco ha una sua logica economica.
E soprattutto: ogni blocco può essere stressato indipendentemente.
Questo è il salto di paradigma.
Il modello non chiede solo “quanto crescono i ricavi”, ma da dove nasce quella crescita.
Una crescita del +5% può significare:
più volumi,
più prezzi,
mix migliore,
oppure una combinazione delle tre.
E questo fa una differenza enorme sui margini.
Per questo la crescita dei ricavi è separata dal mix prezzi/volumi:
crescita per prezzi → tende a migliorare i margini;
crescita per volumi → tende a trascinare i costi variabili.
Qui il Business Plan smette di essere narrativo e diventa industriale.
I costi variabili non crescono “per definizione” come i ricavi.
Crescono:
se peggiorano le condizioni di acquisto,
se cambiano i fornitori,
se aumenta la complessità produttiva,
se il mix clienti peggiora.
Il modello permette di:
dare un trend strutturale ai variabili,
applicare shock specifici su singoli anni,
simulare rincari, inefficienze o miglioramenti.
Qui emerge subito se il piano:
è sostenibile,
oppure vive di speranza.
Molti Business Plan “funzionano” solo perché:
i costi fissi restano incredibilmente stabili,
o crescono meno dei ricavi senza una vera ragione.
Questo progetto separa nettamente:
crescita strutturale dei fissi,
inflazione selettiva,
shock straordinari (nuove assunzioni, sedi, servizi).
Il risultato è impietoso ma utile:
se la struttura cresce troppo, lo vedi subito;
se il modello regge, lo dimostra coi numeri.
Nel mondo reale non tutto si inflaziona allo stesso modo.
Il modello applica l’inflazione solo dove ha senso:
servizi fissi,
beni di terzi,
personale.
Non ai ricavi per default,
non ai variabili due volte.
Questo consente di simulare veri scenari macro, non favole.
Qui il progetto mostra la sua natura “adulta”.
Ogni anno del piano può essere colpito da:
shock sui ricavi,
shock sui costi variabili,
shock sui costi fissi.
Non curve lisce.
Non crescite monotone.
Eventi reali:
perdita di un cliente,
nuova sede,
crisi settoriale,
ristrutturazione,
investimenti che pesano prima di rendere.
In più, scenari Best / Base / Worst già impostati in modo sensato:
nel worst, i variabili esplodono prima dei fissi;
nel best, i margini migliorano prima dei volumi.
È qui che il Business Plan diventa difendibile davanti a una banca.
Il progetto non complica inutilmente la fiscalità, ma la rende controllabile:
aliquota su utile solo se positivo,
oppure imposta fissa.
Questo basta per capire:
quanto l’utile “netto” è davvero disponibile,
quanto il piano è sensibile al fisco.
Il risultato non è una tabella.
Sono quattro livelli di lettura, pensati per ruoli diversi.
Per capire in 30 secondi se il piano sta in piedi:
MC%
ROA%
Utile%
peso dei costi
trend della redditività
Con confronto immediato con lo storico.
Per spiegare perché i KPI cambiano.
Ogni variazione ha una causa leggibile.
Per individuare:
anni critici,
punti di rottura,
fasi di rischio.
Non frasi generiche, ma:
lettura “da banca”,
spunti consulenziali,
sintesi per l’imprenditore.
Il piano non è solo calcolato.
È interpretato.
Dal 2026 questo progetto segna un cambio di metodo grazie agli strumenti del corso MasterBANK AIW:
Il Business Plan non è più un documento, ma un processo.
Il commercialista non “compila”, ma simula.
Il consulente non promette, ma stressa.
La banca non legge solo numeri, ma traiettorie.
E soprattutto:
se un piano non regge qui,
non reggerebbe comunque nella realtà.
Questo è il vero valore.
Se oggi per fare un Business Plan serio:
servono settimane,
fogli incomprensibili,
giustificazioni a posteriori,
il problema non è la complessità dell’azienda.
È il metodo.
E scordati che l’AI possa farlo per te!
Questo progetto nasce per sostituire il “Business Plan ornamentale” con un Business Plan strutturale, pensato per chi lavora davvero sui numeri.
Dal 2026, fare piani “per far contento qualcuno” non basterà più.
E questo strumento è pensato esattamente per quel momento.

