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Commercialista: la riclassificazione automatica del bilancio

Per molti anni ho svolto la professione di consulente aziendale, per enti privati e società pubbliche, di diversi settori.

Sempre, invariabilmente, nasceva il problema di commentare il bilancio. Succedeva nelle società private, ma anche nei consigli di amministrazione di Enti pubblici e loro società partecipate. Talora, non di rado, il bilancio era uno strumento che aveva due ruoli fondamentali:

  1. Costituire la base per i progetti futuri in logica “going concern”
  2. Costituire elemento imprescindibile della negoziazione finanziaria

Che con il secondo punto si trattasse di finanziamento a debito, oppure a Equity, oppure near equity o qualsivoglia forma intermedia tradizionale o innovativa, nessun operatore di finanza opera senza una analisi del bilancio.

Tuttavia, quale analisi effettuare? Si poteva avere uno strumento di analisi automatica?

Queste erano le due domande prevalenti della mia attività professionale, molti anni or sono.

 

I contenuti metodologici del nostro modello

Quanto al primo punto, la risposta è stata naturale. Dovevo avere uno strumento di analisi di bilancio che uscisse dalla logica classica, tradizionale italiana, e fosse pienamente aggiornato a quella internazionale, di matrice finanziaria. Tale logica richiedeva di trattare grandezze come gli Unlevered Cash Flow e i Free Flow (si veda figura 1).

Figura 1 – I passaggi da UCF a FCF

Come si vede, il primo quesito ha trovato una risposta netta e precisa: dotarsi di uno strumento di analisi finanziaria professionale, che usasse le stesse metodologie e terminologie dei moderni sistemi di rating. Quanto al secondo quesito, cosa realmente serviva a me come consulente? Avevo seguito decine di corsi di formazione e specializzazione, in tanti anni di attività e docenza. Tuttavia, ciò che veramente era a me necessario, come consulente, era uno strumento operativo, pratico e professionale. Tale strumento doveva necessariamente fornirmi risposte immediate e certe.

Esattamente come uno strumento di analisi per un medico, dovevo avere sul mio portatile un modello di analisi che mi garantisse che tutti i calcoli fossero corrette, e tutte le quadrature (come ad esempio le 2 del rendiconto finanziario internazionale sopra citate) fossero rispettate.

In termini pratici, serviva uno strumento professionale che, quando io fossi stato al telefono o in consulenza diretta, mi garantisse della correttezza dei calcoli e delle mie argomentazioni. Inoltre, che ogni modifica intervenuta eventualmente nei numeri e nelle ipotesi – anche in logica what if – consentisse una immediata verifica delle quadrature di tutti i fogli di lavoro e delle correlate parti nodali del bilancio esaminato.
Ciò poteva essere realizzato solo con un foglio di tipo “dashboard” (si veda fig. 2).

Figura 2 – Il foglio “dashboard”

Come si è visto, questi erano i due miei interrogativi prevalenti. Molti corsi di formazione che avevo seguito e frequentato in molti anni di vita professionale mi avevano fornito soltanto modelli teorici. Certo, conoscevo perfettamente la materia, e avevo migliaia di pagine di dispense, prevalentemente in lingua inglese.

Tuttavia, quando come discente concludevo un corso il sabato mattina, in una delle varie città italiane, mi ritrovavo il lunedì successivo in studio davanti a un cliente. Solitamente, l’imprenditore, non si accontenta – giustamente – di un parere teorico, ma richiede una prova, una documentazione, una relazione scritta. Nel nostro settore poi – la consulenza finanziaria – tale documentazione scritta è elemento pressoché ineludibile nei rapporti negoziali (si pensi solo alla negoziazione bancaria, piuttosto che alla finanza agevolata).

Di conseguenza, per anni ho dibattuto della differenza tra approccio teorico e approccio pratico. Per esempio, possiamo anche discutere di UCF e FCF ma se non dotiamo lo studio di elementi professionali atti a trasformare le sigle inglesi in elementi pratici, concreti (cioè in numeri) corrispondenti del bilancio italiano, tale approccio è inutile.
Oppure, si pensi soltanto alle diverse sigle, significati ed elementi del bilancio in logica internazionale (al quale fanno riferimento i sistemi di rating) e al bilancio italiano.

Era necessario dimostrare le equazioni che insegnavo in Università nei bilanci reali, di ogni giorno, del mercato italiano.

Si veda, sul tema, la figura 3.

Figura 3 – Teoria e pratica

A questo punto, il lettore avrà compreso che, per dalla teoria alla pratica, era necessario un duro lavoro sui bilanci reali. Potrei fare centinaia di esempi. Tra i moti, si pensi alla voce residuale dei crediti verso altri soggetti. In termini teorici, viene liquidato questo problema come argomento residuale e marginale, nei corsi di formazione.

Tuttavia, provate a trascurare tale elemento in un bilancio reale, e scoprirete subito che il bilancio (ovviamente) non quadra. Si pensi che, ad esempio, tale voce di bilancio, che pensiamo sia unitaria, si trova sparsa nei meandri della riclassificazione del codice civile italiano in otto diverse possibili poste del bilancio (si veda figura 4).

Figura 4 – Riclassificazione dei crediti vs altri

Analogamente, il bilancio italiano confonde notoriamente tra poste a veloce e lenta rotazione, e soprattutto non distingue chiaramente le poste operative da quelle non operative. Ciò impone una riclassificazione preliminare dello stato patrimoniale atta a fare emergere aggregati di diverso significato economico (si veda figura 5).

Figura 5 – Riclassificazione di attivo a breve

Tutto quanto sopra descritto consente al Commercialista una attività di consulenza non di tipo formale, ma sostanziale, che consente di operare in settori ad alto valore aggiunto, a scarsa concorrenza, con una elevata retribuzione del lavoro svolto.

Consiglio professionale

Abbiamo visto in questo articolo come la riclassificazione del bilancio, lungi dall’essere materia di secondaria importanza, sia strumento propedeutico fondamentale di ogni analisi. Il mio consiglio professionale è quello di dotare il vostro studio, come io feci, di uno strumento che, tra le molte riclassificazioni possibili, adotti le due regole essenziali sopra citate.

  1. La prima è quella di adottare una riclassificazione che consenta una successiva analisi di tipo finanziaria, atta ad operare nel mondo dei rating internazionali.
  2. La seconda è quella di adottare un approccio estremamente pratico, atto a fornire al consulente dello studio professionale uno strumento di lavoro quotidiano.

Il combinato disposto di tali due approcci può consentire al Commercialista di farsi percepire dal cliente come un vero specialista della materia finanziaria e aprire la strada dello studio verso una consulenza riconosciuta di prestigio e di correlato valore monetario.

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