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Commercialista: il rendiconto finanziario che leggono le banche

Il dottore Commercialista dovrebbe prestare attenzione alle regole che governano la concessione del credito. Uno dei punti essenziali è certamente il rigore nella presentazione documentale.

Non basta certamente più la lettura del bilancio in logica contabile. Cioè, non è più sufficiente la disamina delle poste reddituali e patrimoniali.

Uno degli elementi essenziali è la presentazione di un rendiconto finanziario. Eppure, tra i molti possibili, qual è quello letto dal sistema bancario? In questo articolo tratteremo di questo tema.

I contenuti metodologici del nostro modello

I contenuti metodologici dei nostri modelli Excel (che distribuiamo esclusivamente ai partecipanti al corso MasterBANK ©) derivano da molti anni di studi e successive sperimentazioni. Il tema oggetto dell’articolo di oggi riguarda un modello che ho sviluppato in molti anni di studio e che ha comportato qualche mese di costruzione e modellazione operativa.

In pratica, nel mio studio vennero diversi amici e amiche del mondo bancario, che ad alti livelli erogavano il credito al sistema delle imprese.

Da lì, studiando i diversi modelli bancari di diversi istituti, arrivammo a definire una logica che viene usata, sinteticamente, nella lettura del bilancio come lo leggono le banche. Il primo punto sul quale si deve convenire è il dato di partenza del rendiconto finanziario in logica bancaria. Tale dato è l’EBITDA. In altri articoli ho trattato del perché questo numero, per la sua oggettività, sia il più importante per la banca e l’istituto finanziario in genere (si veda figura 1).

Figura 1 – La partenza del rendiconto finanziario

Un altro problema operativo tipico riguarda altre definizioni del rendiconto finanziario. Sovente, si sente il consulente parlare di cash flow, ma in realtà dobbiamo intenderci sulle diverse nature e configurazioni di cash flow.

Tra questi, un valore di grande importanza è il cash flow operativo lordo, che si calcola come indicato nel seguito (si veda fig. 2).

Figura 2 – Il Cash Flow Operativo Lordo

Il problema è che nei manuali universitari si tende sovente a semplificare, comprensibilmente, a fini didattici, le complessità dei calcoli.

Nella prassi professionale, occorre sapere calcolare le diverse configurazioni di cash flow, dotando lo studio professionale di proprio sistema di calcoli e di analisi.

Per esempio, è indispensabile giungere ad un altro aggregato del rendiconto finanziario in chiave di lettura bancaria, e cioè il Cash Flow Operativo Netto.

Si veda, sul tema, la figura 3.

Figura 3 – Il Cash Flow Operativo Netto

A questo punto, il lettore avrà compreso che, per passare da un piano teorico a un piano professionale, occorre dotare il proprio studio professionale di strumenti di lavoro, modelli di calcolo e di analisi.

Uno dei temi essenziali è, per esempio, il quadro di calcolo del cosiddetto cash flow gestionale. Esso, variamente definito nella teoria, prevede dei precisi calcoli analitici, che devono essere effettuati, per poter ragionare nel concreto in attività di consulenza aziendale (si veda figura 4).

Figura 4 – Il Cash Flow Gestionale

Analogamente, nei manuali si trovano modelli semplificati.

Tuttavia, il problema del consulente è che le proprie parole debbono trovare un riscontro nei calcoli, cioè nei numeri.

Per esempio, in fase di rendiconto finanziario bancario, dovendo leggere il bilancio “come lo leggono le banche”, è opportuno dotare il proprio studio di un modello con quadrature di cash flow. Nel seguito si indicano due delle principali forme di quadrature di cash flow, nel linguaggio bancario (si veda figura 5).

Figura 5 – Quadrature di Cash Flow

Tutto quanto sopra descritto consente al Commercialista una attività di consulenza non di tipo formale, ma sostanziale.

Consiglio professionale

Abbiamo visto in questo articolo come la costruzione di un modello di rendiconto finanziario non sia banale e richieda conoscenze teoriche e operative non scontate. Infatti, per passare dal piano teorico a quello operativo, occorre conoscere nel dettaglio come ragionano le banche. Il mio consiglio professionale è quello di dotare il vostro studio di un sistema di calcolo ed analisi efficace ed efficiente.

Ciò può essere fatto in due modi.

Il primo è quello di seguire l’esempio che io adottai, sviluppando attività di frequentazioni, ad alti livelli, con responsabili di uffici bancari di importanti istituti, al fine di comprendere, insieme a loro, come dotarsi di modelli autonomi di calcolo, in grado di dare sul proprio computer, immediatamente, risposte destinate alla rete commerciale. In alternativa, potete iscrivervi a MasterBANK ©, acquisendo in due sole giornate di studio il lavoro che a me comportò anni di fatica.

La seconda scelta è già stata attuata da centinaia di Commercialisti e consulenti in Italia. Questa mattina, ho parlato con un paio di loro di attività professionali e questa sera ne incontrerò uno a cena. Queste persone oggi fanno parte di una rete di professionisti che collaborano a fare consulenza sui modelli di cui si è trattato, per esempio, anche in questo articolo.

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