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Commercialista: i 6 passaggi della gestione del rischio

Il dottore Commercialista viene spesso interpellato, nella realtà aziendale, al termine del periodo amministrativo che dà nome all’esercizio.

Tale consultazione, ex post, è spesso legata alla dinamica fiscale. Al contrario, esiste un ruolo ex ante, che è dal mio punto di vista essenziale nel ruolo dell’aziendalista, consistente nel fornire consulenza preventiva all’assunzione di quelle decisioni che poi andranno ad impattare sulla variabile fiscale.

I rischi connessi alle decisioni sono infatti di pluri dimensionali, ed occorre dotare il proprio studio di una logica di intervento in grado di guidare l’imprenditore nell’analisi degli effetti correlati alle proprie scelte, prima che queste vengano fatte.

In questo articolo si espone il nostro modello, in sei passaggi logici generali.

I contenuti metodologici del nostro modello

I contenuti metodologici dei nostri modelli, illustrati e divulgati nel corso MasterBANK ©, si basano sulla conoscenza della realtà italiana, ancora troppo spesso impreparata alla stesura di un piano dei rischi, soprattutto se PMI. (si veda figura 1).

Figura 1 –  Piano dei rischi

Il dottore Commercialista deve riuscire a spiegare all’imprenditore il problema delle determinanti del piano dei rischi. In base al tipo di impatto, ne possiamo considerare principalmente quattro (si veda fig. 2).

Figura 2 – Determinanti del piano dei rischi

 

Il terzo tema di consulenza riguarderà problema dell’organizzazione aziendale. Per esperienza, coordinando una rete nazionale di circa 200 professionisti, so che in assenza di un team leader di progetto, diventa difficile assumere decisioni, assegnando e distribuendo compiti e responsabilità.  Si veda la figura 3.

Figura 3 – Il ruolo del team leader

 

Il quarto tema di consulenza riguarderà l’integrazione dell’analisi dei rischi con quelli che io chiamo processi di people management. Non ho mai visto fallire un progetto per mancata gestione di processi, ma per mancata o inadatta gestione di persone. I problemi nascono dalle persone. Si veda la figura 4.

Fig. 4 – Analisi rischio e processi di people management

Il quinto passaggio è la costruzione di una scala di misurazione, esaminando il progetto al fine di determinare una stima delle probabilità e degli impatti che possono verificarsi per differenti eventi. Si veda figura 5.

Fig. 5 – Valutazione dei rischi

Il sesto e ultimo passaggio è la costruzione di una matrice del rischio, che partendo dalle logiche sopra indicate esamini, per ogni progetto ed ogni evento possibile, esamini in termini di aspettative la probabilità e l’impatto dell’evento avverso. Chiaramente, sarà compito di una buona consulenza quella di preparare non solo l’analisi, ma anche la gestione del problema, se possibile, minimizzando i rischi, in funzione delle decisioni. Si veda figura 6.

Figura 6 – Matrice dei rischi

 

 

Conclusione

 Il dottore Commercialista si trova oggi a competere in uno scenario complesso e in rapida evoluzione.

La concorrenza sleale, la rapida mutazione delle normative, la situazione pandemica, gli avversi scenari globali, l’evoluzione tecnologica, la scellerata scelta della burocrazia italiana di scaricare responsabilità non dovute al professionista.

Sono, questi, solo alcuni dei molti rischi dello studio professionale. Per contro, anche il proprio cliente, imprenditore, ha delle problematiche di analisi dei rischi, poiché qualsiasi scelta umana si porta sempre dietro, inevitabilmente, una certa dose di insuccesso. Dotare lo studio di un modello logico di gestione del rischio è quindi doppiamente utile; non solo per il proprio studio, ma anche – e soprattutto – per la consulenza al proprio cliente.

Questo ambito di consulenza, che si inserisce nella ampia tematica del people management, è uno dei temi a mio parere più affascinanti che vengono trattati nel nostro percorso annuale, a MasterBANK ©.

Molti Commercialisti, nella propria matrice, hanno pensato – giustamente – che rimanere a svolgere la professione di esecutori non pagati di direttive dell’Agenzia delle Entrate non sia il modo migliore per affrontare le sfide future.

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