Nel mondo della consulenza professionale – e in particolare per noi commercialisti – c’è una regola aurea che è sempre più difficile da applicare, ma che resta valida: il prezzo di un servizio deve dipendere dal valore del problema risolto, non dal tempo impiegato a risolverlo.
Questo approccio, noto come value pricing, è ormai riconosciuto come il modello più sostenibile e remunerativo per i professionisti. Ma quando si guarda al mercato reale, fatto di micro e piccole imprese, sorgono immediatamente due domande:
Un imprenditore non paga per “due ore” di lavoro. Paga per la tranquillità di sapere che un problema è risolto, che una decisione è stata presa correttamente, o che un rischio fiscale è stato evitato.
Il problema, tuttavia, è che non tutti i clienti possono permettersi il giusto prezzo per questo valore. In particolare, le PMI – cuore pulsante del nostro tessuto economico – hanno risorse limitate e budget sempre sotto pressione. Non è una questione di volontà: è una questione di sopravvivenza.
Il paradosso è questo: le aziende che hanno più bisogno di consulenza (le piccole) sono spesso quelle che possono pagarla meno. Eppure, sono anche quelle che – se seguite con metodo – diventano clienti fedeli, regolari, e con ottime possibilità di crescita.
Per intercettare questo tipo di clientela, il Commercialista deve riorganizzare il proprio modo di lavorare, ottimizzando ogni processo per:
Molti colleghi temono che la consulenza “rapida” possa sembrare sbrigativa o poco attenta. Ma non è la velocità il problema: è come la si gestisce.
Ecco alcune strategie per essere rapidi ma autorevoli, sintetici ma empatici:
Crea modelli, check-list e risposte pronte per le casistiche ricorrenti (es. assunzioni, regime forfettario, cessioni quote, ecc.).
Un intervento standardizzato può sembrare meno “personalizzato”, ma se ben presentato, trasmette efficienza e sicurezza.
Usa brevi schede operative o mini-guide che accompagnano la consulenza: “Ti spiego in 10 minuti, poi ti lascio questa sintesi scritta”.
Aggiungi valore senza perdere tempo.
La vera professionalità sta nella capacità di spiegare concetti complessi in modo semplice e diretto.
Chi riesce a farlo in pochi minuti, con parole giuste, sarà percepito come competente – non come frettoloso.
“Ti dedico 20 minuti per questa consulenza, così ci focalizziamo subito sulle soluzioni.”
Fissare tempi e obiettivi dà struttura e dimostra rispetto per il tempo del cliente e per il proprio.
Tutti ambiamo a clienti con grandi fatturati e budget generosi. Ma la realtà è che il mercato italiano è fatto di piccole imprese, spesso gestite da persone molto capaci ma con risorse limitate.
Rinunciare a questa fascia di mercato sarebbe un errore.
Il segreto è renderla profittevole, anche con ticket contenuti, grazie alla velocità e all’organizzazione.
Il futuro della professione passa da una nuova forma di efficienza: non fare di più, ma fare meglio, in meno tempo.
Per servire le PMI in modo sostenibile, il Commercialista deve adottare strumenti digitali, processi snelli e un linguaggio chiaro.
Solo così sarà possibile mantenere margini sani senza sacrificare la qualità né il rispetto per il cliente.
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