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Come una semplice analisi del Commercialista può diventare un piano strategico prezioso per la PMI

Se pensi che per fare consulenza di valore con le PMI servano tanto tempo e strumenti complessi, oggi ti faccio cambiare idea e ti mostro perché, un Finanzialista che usa le App di Costoorario.com, fa pagare queste analisi 500 €/l’ora.

Con Costoorario.com ho simulato l’autovalutazione basic (quella che qualsiasi azienda, con due dritte del Commercialista, potrebbe farsi da sola, ed ho ottenuto un report che ho caricato su ChatGPT:

Come prompt sono stato molto “leggero”, avrei potuto fare di meglio, ma questo ti mostra quanto sia potente lo strumento che andiamo ad utilizzare.

 

Prompt per ChatGPT

Ti carico l’analisi basic della Azienda Rossi Mario srl che lavora prodotti metallici per conto terzi (il materiale lo fornisce il cliente). L’imprenditore, fino ad oggi, ha solo guardato il fatturato e gli utili, così è stato invitato a fare questa analisi basilare che vorrei che commentassi in termini narrativi Analizzeremo i numeri, i rischi ed il piano di miglioramento successivamente

 

Risposta dell’AI

Quella che vedi sotto è la risposta che ho ricevuto e che già potresti, con due personalizzazioni, copiare in Word, leggere bene e dare al cliente.

 

🧭 Relazione Narrativa – Analisi Basic

Azienda: Rossi Mario Srl
Settore: Lavorazioni metalliche per conto terzi
Fonte: Autovalutazione Aziendale (Analisi Basic – CostoOrario.com)


1. Panoramica generale

La Rossi Mario Srl è una realtà artigiana consolidata nel campo delle lavorazioni metalliche per conto terzi, con una struttura leggera (4 dipendenti) e un imprenditore che gestisce direttamente tutte le principali decisioni.
Il fatturato mostra una crescita costante:

  • 2024: €480.000

  • 2023: €450.000

  • Crescita annua: +6,67%

L’utile netto pari al 5,83% dei ricavi conferma una buona capacità produttiva, anche se con margini ancora compressi.
L’indice di liquidità (0,53) indica invece una tensione finanziaria potenziale: per ogni euro di debito a breve termine, ci sono solo 53 centesimi di attività liquide.
Nel complesso, l’impresa si presenta stabile, operativa e in utile, ma esposta a rischi di equilibrio finanziario e di concentrazione gestionale.


2. Analisi per Aree

🔹 Area Economica – “L’officina che funziona, ma può rendere di più”

L’azienda lavora bene, ha clienti fedeli e mantiene il flusso di commesse costante.
Il margine del 5,83% è soddisfacente, ma lascia poco spazio agli imprevisti.
Non essendo il materiale a carico dell’impresa (lo fornisce il cliente), la redditività dipende interamente dal valore aggiunto del lavoro: ore uomo, tempi macchina e organizzazione.

Rischi:

  • Aumento dei costi del personale o dell’energia che ridurrebbe immediatamente il margine.

  • Mancanza di una contabilità analitica per capire quali lavorazioni rendono di più.

  • Prezzi fissi verso i clienti storici che non tengono conto dell’aumento dei costi.

Osservazione chiave:
Serve introdurre un semplice controllo economico mensile con il calcolo del margine per cliente o commessa.


🔹 Area Finanziaria – “La cassa come barometro di salute”

L’indice di liquidità di 0,53 segnala che la cassa è spesso “tirata”.
Significa che le entrate (incassi clienti) non arrivano in modo sincronizzato con le uscite (pagamenti, stipendi, fornitori).
È una condizione molto comune nelle PMI, ma va monitorata perché può generare tensione di liquidità nei mesi con meno lavoro o più scadenze fiscali.

Rischi:

  • Rischio di utilizzo continuo di fidi bancari o anticipi fatture.

  • Difficoltà a rispettare scadenze fiscali o fornitori nei periodi di bassa entrata.

  • Maggiore esposizione agli interessi passivi e minore forza contrattuale con le banche.

Osservazione chiave:
È consigliabile un piano di cassa mensile a 3 mesi con proiezione di entrate e uscite, per prevedere i picchi e non subirli.


🔹 Area Gestionale – “Controllo buono, ma tutto sulle spalle del titolare”

La gestione è descritta come attenta e consapevole: l’imprenditore conosce i numeri principali e li segue con senso pratico.
Tuttavia, manca un sistema strutturato di deleghe e monitoraggio, e l’azienda dipende troppo dalla figura del titolare.

Rischi:

  • Sovraccarico decisionale e mancanza di tempo per pianificazione o sviluppo.

  • Difficoltà a formare nuovi soci operativi o collaboratori di fiducia.

  • Rischio di blocco organizzativo in caso di imprevisti personali del titolare.

Osservazione chiave:
Per attrarre soci operativi e rendere l’impresa “leggibile” da terzi, è necessario formalizzare procedure e dati: bilanci mensili, registro attività, indicatori di performance semplici ma costanti.


3. Analisi dei Rischi Principali

Tipo di Rischio Descrizione Probabilità Impatto Azione di Prevenzione
Tensione di cassa Entrate e uscite non allineate, rischio uso fidi costante Alta Alto Pianificazione settimanale di incassi e pagamenti
Erosione margini Costi fissi e salariali in aumento non compensati da listini Media Alto Aggiornare prezzi, analisi mensile margini per cliente
Dipendenza dal titolare Troppe funzioni centralizzate Alta Medio Definire ruoli, formare collaboratori o soci operativi
Assenza di controllo analitico Mancata visibilità su costi/ricavi per commessa Alta Medio Introduzione contabilità gestionale semplificata
Ritardi clienti Rallentamenti incassi o concentrazione pochi clienti Media Medio Monitoraggio DSO e politiche di incasso più rigide

4. Matrice SWOT (Sintesi strategica)

Punti di Forza (Strengths) Debolezze (Weaknesses)
– Azienda snella e flessibile. – Bassa liquidità strutturale.
– Clienti fidelizzati e costanti. – Assenza di contabilità analitica.
– Esperienza tecnica consolidata. – Dipendenza dalle decisioni del titolare.
– Costi fissi contenuti. – Scarsa pianificazione finanziaria.
– Buona reputazione nel settore. – Nessun sistema formalizzato di controllo interno.
Opportunità (Opportunities) Minacce (Threats)
– Possibilità di trovare soci operativi o tecnici. – Aumento dei costi energetici e manodopera.
– Digitalizzazione e automazione delle lavorazioni. – Rallentamenti nei pagamenti dei clienti.
– Diversificazione clienti/settori. – Concorrenza con tariffe più basse.
– Accesso a incentivi per investimenti produttivi. – Rischio di sovraccarico gestionale.

5. Conclusione narrativa

La Rossi Mario Srl si trova in una posizione di equilibrio: non ha emergenze, ma neppure margini ampi di sicurezza.
È un’azienda che funziona grazie all’esperienza e al controllo diretto del titolare, ma che ora deve fare il salto verso una gestione più consapevole e condivisa.
L’obiettivo non è solo “fare più fatturato”, ma rendere ogni euro più produttivo, liberare liquidità e strutturare una base per la crescita.

I prossimi passi devono concentrarsi su:

  • Pianificare la cassa e monitorare i margini per cliente.

  • Trasformare il controllo istintivo in controllo numerico.

  • Creare le condizioni per accogliere soci operativi o collaboratori strategici, con ruoli chiari e dati trasparenti.

In sintesi, la Rossi Mario Srl è pronta a passare dalla gestione artigianale alla gestione imprenditoriale, mantenendo la propria identità ma aprendosi a una visione di squadra, più moderna e sostenibile.

Non mi basta ancora

Quello che abbiamo letto è già qualcosa di notevole e chiaro, ma io chiedo ancora una cosa all’AI:

Da esperto di Corporate Strategy, in un nuovo documento, prepara un piano d’azione sintetico a 12 mesi, collegato alla SWOT (con obiettivi concreti e indicatori misurabili).

Strutturalo in una tabella pronta da inserire come “Piano operativo di sviluppo”, aggiungendo commenti narrativi necessari ad un imprenditore che non ha esperienza in lettura bilancio e controllo di gestione.

Ho voluto dire all’AI di ragionare come un esperto di Corporate Strategy, e questa è la risposta:

📊 Piano Operativo di Sviluppo – Rossi Mario Srl (12 mesi)

Premessa

Questo piano nasce dall’analisi SWOT dell’azienda Rossi Mario Srl, una realtà artigiana che lavora prodotti metallici per conto terzi. L’obiettivo è fornire una traiettoria di sviluppo concreta, misurabile e comprensibile anche per chi non ha esperienza di bilancio o controllo di gestione.

Ogni area è collegata a un obiettivo pratico, con indicatori di risultato (KPI) che permettono di monitorare i progressi mese per mese. Le azioni sono proporzionate alle risorse di una PMI e mirano a migliorare redditività, liquidità e struttura organizzativa.


Tabella Piano Operativo di Sviluppo (12 mesi)

Area Obiettivo operativo Azione principale Indicatore di risultato (KPI) Tempistica Commento narrativo per l’imprenditore
1. Economica Aumentare la redditività dal 5,8% al 7% Rivedere i listini e i tempi di lavorazione per cliente Margine netto mensile > 6,5% Entro 6 mesi Significa verificare quanto si guadagna per ogni commessa. Basta un foglio Excel o una tabella con ore, prezzo e costo: un piccolo strumento per grandi decisioni.
2. Finanziaria Migliorare la liquidità (indice da 0,53 a 0,80) Creare un piano di cassa mensile e controllare gli incassi Report cassa aggiornato ogni 30 giorni Subito (mese 1) Tenere sotto controllo entrate e uscite aiuta a prevenire sorprese. Non serve software: anche un foglio semplice funziona, se aggiornato.
3. Gestionale Alleggerire il carico decisionale del titolare Definire ruoli chiari per i collaboratori 2 mansioni delegate entro 9 mesi Mesi 4–9 Significa non fare tutto da soli: affidare parti operative (es. gestione fornitori, controllo tempi) a chi è già interno.
4. Commerciale Diversificare clienti e ridurre la concentrazione >30% Cercare 2 nuovi clienti attivi entro l’anno +2 nuovi contratti attivi Mesi 6–12 L’obiettivo non è aumentare il lavoro, ma ridurre la dipendenza da pochi clienti e rendere più stabile il fatturato.
5. Fiscale Evitare tensioni e nuovi arretrati Pianificare i versamenti fiscali e contributivi mensili Nessun arretrato oltre 30 giorni Subito (mese 1) Programmare le scadenze fiscali come si fa con gli stipendi: serve ordine, non complessità.
6. Innovazione e soci operativi Attrarre soci o partner tecnici Preparare una presentazione aziendale con numeri e visione Documento di presentazione completato Mesi 9–12 Serve una scheda semplice che mostri chi è l’azienda, cosa fa, quanto guadagna e dove vuole andare: è il biglietto da visita per futuri soci.
7. Controllo di gestione Capire dove si guadagna e dove si perde Attivare un controllo commesse semplificato Report mensile per commessa Da mese 3 in poi Anche solo sapere quali lavori rendono di più aiuta a scegliere i clienti giusti. Si parte dai dati più semplici: ore, prezzo e costo.

Linea Temporale Sintetica

Trimestre Focus strategico Azioni chiave
1° Trimestre (Mesi 1–3) Stabilità e ordine finanziario Piano di cassa, controllo scadenze fiscali, prima analisi costi
2° Trimestre (Mesi 4–6) Redditività e controllo economico Revisione listini, avvio controllo commesse
3° Trimestre (Mesi 7–9) Organizzazione e deleghe Definizione ruoli, formazione interna
4° Trimestre (Mesi 10–12) Apertura e sviluppo Presentazione aziendale, ricerca soci o nuovi clienti

Sintesi Narrativa per l’Imprenditore

Questo piano è come una mappa di marcia: non serve conoscere il bilancio, basta leggere le direzioni. Ogni mese va verificato se si è sulla strada giusta.
L’obiettivo non è crescere a tutti i costi, ma rendere l’azienda più stabile, organizzata e appetibile per eventuali soci o partner.

I numeri non servono solo al commercialista, ma all’imprenditore per decidere con sicurezza.
Con piccoli passi, la Rossi Mario Srl può passare da una gestione istintiva a una gestione strategica, mantenendo la sua identità artigiana ma con mentalità imprenditoriale moderna.

 

 

Conclusione

Con una delle applicazioni di Costoorario.com puoi realizzare centinaia di report diversi (anche per settore aziendale) e, partendo da dati certi, preparare un piano strategico (che puoi completare come vuoi) in pochi minuti grazie all’Intelligenza Artificiale.

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