
Nel linguaggio aziendale, Business Continuity è spesso associata alla sicurezza informatica o ai piani d’emergenza. Ma, come sanno bene i Finanzialisti che hanno frequentato il corso MasterBANK AI, nelle PMI italiane il suo valore più grande è un altro: rappresenta un indice di affidabilità gestionale e finanziaria, un elemento che può rafforzare il rapporto con le banche e migliorare l’accesso al credito.
E qui entra in gioco un attore chiave: il Commercialista, come consulente strategico dell’imprenditore.
La continuità operativa non può esistere senza continuità finanziaria.
Un’azienda può disporre dei migliori sistemi informatici e di procedure impeccabili, ma se non ha liquidità per sostenere le interruzioni e ripartire, il piano di emergenza rimane solo sulla carta.
Un piano di Business Continuity ben impostato consente di:
stimare il fabbisogno minimo di cassa per resistere a un periodo di crisi;
predisporre linee di credito o fondi di emergenza già attivi;
pianificare la ripartenza dei processi produttivi, amministrativi e commerciali;
dimostrare alla banca una gestione consapevole dei rischi operativi e finanziari.
In altre parole:
Senza cassa non c’è continuità. Ma senza un piano, non c’è credibilità.

Perché il piano risulti efficace anche agli occhi di un istituto di credito, deve avere una forma logica, sintetica e documentata. Ecco gli elementi essenziali che un Commercialista/Finanzialista può aiutare a costruire.
Una pagina introduttiva che descrive:
attività e dimensione dell’impresa;
obiettivo del piano (garantire la continuità operativa e finanziaria);
nominativi dei responsabili interni.
Serve a comunicare subito organizzazione e consapevolezza.
Mappare i principali rischi e le relative contromisure:
| Processo critico | Rischio | Impatto | Contromisura |
|---|---|---|---|
| Produzione | Guasto macchinario | Alto | Contratto manutenzione + noleggio sostitutivo |
| Amministrazione | Cyber attack | Medio | Backup giornaliero + cloud secondario |
| Finanza | Ritardo incassi | Alto | Linea di credito standby + polizza credito |
| Personale | Assenza titolare | Medio | Delega gestionale + manuale procedure |
Una tabella come questa, allegata al bilancio o al business plan, rende tangibile la capacità di governo dei rischi.

È il cuore del documento, quello che un Finanzialista può garantire.
Qui si quantifica e si dimostra la resilienza economica dell’impresa:
cash buffer minimo garantito (es. 3 mesi di costi fissi);
disponibilità di fondi o fidi d’emergenza;
simulazioni what if (-20% fatturato, +30 giorni incassi);
piano di tesoreria a 6-12 mesi aggiornato mensilmente;
politiche di investimento prudenziali.
Sono elementi che permettono di presentarsi in banca con dati previsionali concreti, e non solo con il bilancio consuntivo.
Ruoli e responsabilità (chi decide e chi comunica);
Canali di comunicazione interna ed esterna (inclusa la banca);
Tempi di ripartenza previsti (RTO);
Contatti chiave (fornitori, consulenti, IT, istituti di credito).
Questa parte trasforma il piano da “documento teorico” a protocollo operativo reale.

Aggiungere elementi di prova:
elenco dei fornitori strategici;
documentazione di backup e test effettuati;
attestazioni di audit o certificazioni;
report di simulazioni o prove di emergenza.
Il Commercialista/Finanzialista può:
integrare il piano nel bilancio gestionale o nel business plan usato per le richieste di affidamento;
predisporre un estratto sintetico del piano di continuità come allegato tecnico;
utilizzarlo come strumento di dialogo con il gestore bancario, valorizzando la solidità gestionale del cliente;
collegare il piano agli indicatori ESG o al rating qualitativo, sempre più richiesti dagli istituti di credito.

Le imprese che dimostrano di saper gestire la continuità operativa e finanziaria:
ottengono una migliore percezione di affidabilità;
facilitano i rinnovi di fido;
riducono i costi di istruttoria;
e, soprattutto, consolidano il rapporto fiduciario con la banca.
Un Piano di Business Continuity ben costruito non è un costo, ma una prova di maturità gestionale.
Per le PMI è una garanzia di sopravvivenza.
Per il Commercialista/Finanzialista, è un nuovo strumento consulenziale ad alto valore aggiunto: unire gestione del rischio, finanza e strategia in un unico piano integrato.

