La Nota Integrativa non è più soltanto un documento descrittivo: oggi è uno strumento fondamentale di trasparenza e responsabilità. Oltre ai criteri di valutazione e ai dati patrimoniali, deve anche dimostrare l’esistenza della continuità aziendale e l’adozione di adeguati assetti organizzativi, come richiesto dalla normativa civilistica e recepito dagli ultimi principi contabili nazionali OIC.
Redigerla correttamente significa:
In questa guida vediamo cosa scrivere, come impostare la Nota Integrativa e perché ogni parte è importante, aggiornandoci alle novità OIC 2024-2025.
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La Nota Integrativa deve seguire una logica narrativa precisa:
Come sono stati applicati i criteri? Quando si sono verificati eventi rilevanti? Perché si sono adottate certe decisioni?
Gli OIC, in particolare l’OIC 12, prevedono i seguenti contenuti principali:
1.1. Premessa: principi generali
1.2. Continuità aziendale (OIC 11)
“Continuità aziendale
Il bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità aziendale, in quanto la società ha risorse finanziarie adeguate e piani gestionali validi per il prossimo futuro. Non si sono rilevate incertezze significative che possano compromettere la continuità. I dati previsionali a 12 mesi confermano la capacità di onorare gli impegni assunti.”
Se esistono rischi (es.: forte indebitamento o perdite rilevanti) occorre spiegarli chiaramente e indicare i piani di intervento.
1.3. Adeguati assetti organizzativi e amministrativi (art. 2086 c.c. riformato)
Dal 2022 è obbligatorio per tutte le imprese dimostrare l’esistenza di un sistema di controllo interno adeguato (“assetto organizzativo, amministrativo e contabile”).
Nella Nota Integrativa si deve dare evidenza del presidio sugli assetti, con una dicitura come questa:
“Assetti organizzativi
L’impresa ha adottato un assetto organizzativo e amministrativo idoneo alla rilevazione tempestiva di eventuali crisi, in conformità all’art. 2086 c.c., dotandosi di sistemi di monitoraggio dei flussi finanziari e dell’andamento economico-patrimoniale. Tali assetti vengono periodicamente aggiornati sulla base delle dimensioni e della complessità aziendale.”
Se l’impresa non ha ancora formalizzato gli assetti, è rischioso omettere la dichiarazione: meglio indicare l’avvio di un percorso di implementazione.
Questa sezione deve specificare:
“Criteri di valutazione
Le rimanenze sono valutate al minore tra costo e valore di realizzo desumibile dall’andamento di mercato. Il criterio di costo adottato è il FIFO, in quanto più idoneo a rappresentare correttamente il valore economico dei beni alla data di bilancio.”
Conformemente all’art. 2427 c.c. aggiornato, vanno riportati:
Categoria | Saldo iniziale | Incrementi | Decrementi | Saldo finale |
Impianti e macchinari | € 120.000 | € 30.000 | € 10.000 | € 140.000 |
Attrezzature industriali | € 50.000 | € 5.000 | € 2.000 | € 53.000 |
“Garanzie
Sono state rilasciate fideiussioni bancarie per un valore complessivo di € 300.000 a favore di fornitori strategici.”
Oggi la semplice esposizione di dati non basta più.
Serve motivare tutte le principali scelte contabili, gestionali e di governance.
Questo approccio:
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