Negli ultimi anni, lo scenario della professione contabile è cambiato radicalmente:
Clienti sempre più esigenti, ma disposti a pagare sempre meno.
Costi in crescita (personale, tecnologia, aggiornamenti).
Margini compressi da adempimenti automatizzati e concorrenza aggressiva.
Investimenti obbligatori in sicurezza, digitalizzazione, intelligenza artificiale.
In questo contesto, andare da soli è sempre più difficile.
Ecco perché sempre più studi iniziano a considerare un’opportunità concreta:
Creare Centri di Elaborazione Dati (CED) condivisi tra più professionisti.
Una scelta organizzativa che può sembrare difficile da realizzare, ma che – se ben progettata – permette di ridurre i costi, aumentare la qualità, attrarre clienti strutturati e affrontare gli investimenti tecnologici in modo sereno e sostenibile.
Un Centro di Elaborazione Dati condiviso è una struttura (fisica o virtuale) in cui più studi professionali:
Unificano l’elaborazione contabile e fiscale (F24, dichiarazioni, CU, bilanci…)
Utilizzano un gestionale unico (con licenze condivise)
Formano un team operativo centralizzato (collaboratori comuni, magari in smart working)
Mantengono la relazione cliente separata e personale
Condividono gli investimenti in tecnologia, sicurezza, AI, formazione
Insomma: si centralizzano le operazioni tecniche ripetitive e si mantiene il presidio consulenziale presso ogni singolo studio.
Licenze software condivise
Personale operativo condiviso (elaborazioni, front-office)
Sicurezza informatica gestita una volta sola
👉 Esempio: 3 studi con 2 collaboratori ciascuno uniscono le forze, passano a un team di 4 operatori centralizzati. Risparmio netto: fino al 25% del costo del personale.
È più facile investire in AI, cloud, portali documentali o software evoluti se il costo è diviso tra più soggetti.
Puoi permetterti strumenti che da solo non potresti sostenere.
👉 Esempio: un gestionale con dashboard di business intelligence costa 8.000 €/anno. Da solo lo scarti. In 4, costa 2.000 €/anno a studio. Fattibile.
Un CED ben strutturato può gestire volumi doppi o tripli con poco personale aggiuntivo.
Questo ti consente di prendere più clienti senza aumentare il carico gestionale.
👉 Esempio: lo studio A gestisce 80 clienti. Unendosi al CED, può salire a 120, delegando tutto l’adempimento e concentrandosi sulla consulenza.
Liberato dal peso dell’elaborazione, il professionista può dedicare tempo alla formazione, alla consulenza e alla vendita di servizi a valore aggiunto (analisi di bilancio, finanza agevolata, controllo di gestione…).
Chi coordina?
Come si dividono i costi?
Chi gestisce il personale?
👉 Soluzione: partire con uno statuto chiaro, magari in forma di ATS o rete tra professionisti. Fissare obiettivi, ruoli e tempi di revisione.
Ogni studio ha abitudini diverse: modelli Excel, tempistiche, software.
Per funzionare, il CED deve avere un metodo unico, condiviso e documentato.
👉 Soluzione: una prima fase di armonizzazione dei flussi e delle procedure, con un referente operativo dedicato.
Il professionista mantiene la responsabilità delle dichiarazioni, anche se elaborate dal CED.
👉 Soluzione: sistema con verifiche automatiche e check finali, con tracciabilità delle revisioni.
Se gestisci più di 50 clienti ma non riesci a crescere per limiti operativi
Se sei stanco di correre dietro a scadenze e piccoli errori
Se vuoi offrire più consulenza ma non trovi mai tempo
Se ti spaventa l’idea di investire in tecnologia da solo
Un CED condiviso non è solo una soluzione operativa. È una strategia per restare vivi nel mercato.
Ti consente di fare massa critica, liberare risorse mentali, investire senza paura e tornare a fare il mestiere che ami: consulente di fiducia del tuo cliente.
Non serve fondersi. Non serve rinunciare alla propria identità.
Serve solo una visione più ampia e un pizzico di coraggio organizzativo.