Nel lavoro quotidiano del Commercialista, l’analisi di bilancio è uno strumento fondamentale per interpretare l’andamento economico-finanziario di un’azienda. Tuttavia, quando la stessa azienda si rivolge a una banca per ottenere credito, il bilancio viene analizzato con criteri e priorità differenti.
In questo articolo approfondiamo le differenze tra l’analisi di bilancio classica e quella bancaria, evidenziando gli obiettivi, gli indicatori più rilevanti e i punti su cui un Commercialista dovrebbe concentrare l’attenzione quando supporta il cliente nel rapporto con gli istituti di credito. Il tutto accompagnato da esempi aziendali concreti.
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Finalità dell’Analisi: Informazione vs. Valutazione del Rischio
Analisi Classica – A chi è rivolta?
L’analisi classica ha come destinatari gli imprenditori, i soci, i consulenti, e più in generale tutti gli stakeholder interni ed esterni. Serve a valutare le performance aziendali nel tempo e supportare decisioni strategiche, come investimenti, tagli di costi, riorganizzazioni.
Analisi Bancaria – Perché è diversa?
L’analisi bancaria ha un unico obiettivo: valutare l’affidabilità creditizia dell’impresa. La banca è interessata a sapere se e quanto è sicura nell’erogare un finanziamento, e con quale prezzo (tasso d’interesse) e condizioni (garanzie, covenant, durata).
Indicatori Chiave a Confronto
Nella pratica: Esempio di Bilancio Semplificato
Consideriamo l’azienda Alfa Srl, che produce componenti meccanici.
Dati principali (esercizio 2024):
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Fatturato: €2.500.000
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Utile netto: €120.000
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Debiti finanziari: €1.200.000
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Patrimonio netto: €800.000
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EBITDA: €250.000
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Rimanenze: €400.000
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Cassa: €50.000
Analisi Classica: Focus su Redditività, Efficienza, Equilibrio Patrimoniale
Il Commercialista analizzerà indicatori come:
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ROE (Redditività del capitale proprio): 15% → Buono
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ROI (Redditività operativa del capitale investito): 10% → Accettabile
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Indice di rotazione magazzino: basso → potenziale inefficienza
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Indice di indipendenza finanziaria (PN / Totale passivo): 40% → equilibrio discreto
Risultato? Bilancio soddisfacente, margini positivi, capitale adeguato, ma attenzione all’efficienza nella gestione del magazzino.
Analisi Bancaria: Focus su Rischio di Insolvenza e Generazione di Cassa
La banca, invece, si concentra su:
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Leverage (PFN/EBITDA): (1.200.000 – 50.000) / 250.000 = 4,6 → rischio alto
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Debt service coverage ratio (DSCR): se la rata annua del mutuo è €80.000, allora DSCR = 250.000 / 80.000 = 3,1 → ottimo
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Incidenza rimanenze / attivo: elevata → rischio di svalutazioni
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PFN / Patrimonio netto: 1,43 → leva elevata
Risultato? Attenzione al livello di indebitamento: sebbene la generazione di cassa sia buona, la banca potrebbe chiedere garanzie o limitare l’importo erogabile.
Punti di Attenzione per il Commercialista
Per accompagnare l’impresa nel dialogo con le banche, il Commercialista deve:
a) Preparare una visione “bancabile” del bilancio
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Valutare l’equilibrio tra fonti e impieghi
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Dimostrare che l’EBITDA è sufficiente a coprire le rate (DSCR > 1,2)
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Ridurre artifici contabili che penalizzano la cassa (ad esempio, investimenti rilevanti senza finanziamento dedicato)
b) Lavorare sui margini operativi
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A parità di utile netto, un EBITDA basso può far percepire l’azienda come poco solvibile
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Valorizzare correttamente il magazzino e le poste attive
c) Gestire la posizione finanziaria netta
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Evitare che la liquidità venga drenata in modo eccessivo (e.g. distribuzione di utili in presenza di debiti importanti)
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Programmare gli investimenti con debito “a lungo” e coerente con la durata dell’asset
Esempio Comparativo: Due Aziende, Stesso Utile – Valutazioni Diverse
Azienda | Utile Netto | EBITDA | PFN | Valutazione Banca |
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Alfa Srl | €120.000 | €250.000 | €1.150.000 | Rischio medio-alto (leverage > 4) |
Beta Srl | €120.000 | €380.000 | €600.000 | Rischio basso (DSCR > 4, leverage < 2) |
Stesso utile, ma capacità di generare cassa e livello di indebitamento cambiano completamente la percezione bancaria. Il Commercialista deve saperlo anticipare e comunicare nel modo giusto.
Unire le due visioni
L’analisi classica e quella bancaria non si escludono, ma vanno integrate. Il Commercialista moderno deve essere in grado di:
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Leggere il bilancio in ottica gestionale e strategica
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Adattarlo e “tradurlo” in una forma che sia leggibile e rassicurante per il sistema bancario
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Supportare l’impresa non solo nella compliance, ma anche nell’accesso al credito e nella crescita sostenibile
Suggerimento operativo: predisporre due report di bilancio distinti – uno per l’imprenditore (focus redditività, crescita) e uno per la banca (focus solvibilità, cassa) – migliora l’efficacia comunicativa e aumenta le probabilità di successo nel rapporto banca-impresa.
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