Negli ultimi anni, molte software house hanno lanciato sul mercato gestionali “AI-powered” dedicati agli studi di Commercialisti. Promettono efficienza, automazione, riduzione dei costi e semplificazione del lavoro.
Ma quanto è realmente AI e quanto è solo una scorciatoia per vendere gestionali low-cost?
Cosa promettono i gestionali “AI-based”
La comunicazione è sempre simile:
“La prima piattaforma contabile con intelligenza artificiale”
“Registrazioni automatiche tramite OCR e AI”
“Contabilità in tempo reale con assistente intelligente”
In teoria, dovrebbero offrire:
Riconoscimento intelligente delle fatture (OCR + categorizzazione)
Suggerimenti automatici di registrazione contabile
Alert predittivi su anomalie fiscali o scadenze
Assistenza virtuale alle attività dello studio
La realtà: automazione, sì. Intelligenza vera, poca.
Analizzando diversi software emergenti, si notano pattern comuni:
✅ Punti positivi
Buon livello di automazione meccanica (import automatico, precompilazione).
Utilizzo di regole preimpostate per suggerimenti contabili standard.
Maggiore usabilità grafica rispetto ai gestionali tradizionali.
❌ Criticità reali
L’intelligenza artificiale è spesso solo “regole IF-THEN”
I “suggerimenti” non derivano da apprendimento automatico ma da scenari fissi configurati manualmente.
Non si adattano all’evoluzione dello studio o dei clienti.
I sistemi sono poco affidabili in casi complessi
Una fattura con dati ambigui o note di credito atipiche spesso genera errori o richiede intervento manuale.
Mancano logiche semantiche avanzate per comprendere il contesto fiscale.
Si punta solo a “far costare poco”
Il vero driver commerciale è il prezzo basso, non la qualità del servizio.
I gestionali “AI” servono più a conquistare microstudi o utenti inesperti, che a potenziare studi strutturati.
Assistenza tecnica carente o poco formata
I team supporto spesso non conoscono né la contabilità né i meccanismi dell’AI.
Il risultato? Una macchina che “fa da sola”… ma male.
AI vera: cosa dovrebbe fare e cosa ancora manca
Un gestionale che usa davvero l’AI dovrebbe:
Funzione
Oggi (software emergenti)
AI vera (obiettivo futuro)
Lettura documenti
OCR + regole preimpostate
NLP con contesto fiscale
Registrazione
Basata su codice IVA o fornitore
Apprendimento da storico studio
Anomalie
Errori formali (es. totali sbagliati)
Alert intelligenti (es. incoerenze dichiarative)
Supporto
FAQ automatiche
Chatbot con conoscenza fiscale
Pianificazione
Agenda scadenze
Previsione impatti fiscali e cash flow
Una riflessione per i Commercialisti
Se un gestionale costa pochissimo e si presenta come “AI-powered”, chiediamoci:
Sta davvero migliorando il mio lavoro e quello del mio team?
È in grado di adattarsi ai miei clienti e al mio metodo operativo?
Quanto tempo perdo a correggere quello che sbaglia?
L’AI non è una scorciatoia, è uno strumento potente ma complesso.
Usarla bene richiede dati di qualità, modelli intelligenti e soprattutto comprensione del contesto professionale.
Conclusione
Oggi, molti gestionali per Commercialisti usano il termine “AI” come leva di marketing, offrendo in realtà sistemi poco intelligenti ma molto automatizzati, con il vero obiettivo di ridurre i costi a scapito dell’affidabilità.
Per uno studio professionale, è fondamentale valutare con lucidità:
Se il gestionale aiuta a crescere e non solo a “spendere meno”.
Se l’AI migliora il servizio, la qualità, il rapporto col cliente.
Se l’automazione è vera efficienza o solo un rischio mascherato.
Suggerimento finale
Valuta strumenti dove l’AI impara realmente dai tuoi dati e ti assiste nelle scelte complesse, come quelli integrabili con analisi predittive, centrale rischi e bilancio qualitativo.
L’intelligenza non è fare tutto da soli: è aiutarti a decidere meglio.
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