Uno dei temi certamente più attuali è la capacità del commercialista di dare un consiglio all’impresa, in epoca di CORONAVIRUS.
Sto girando l’Italia e, in queste settimane, vedo imprese in difficoltà, ovunque e in tutti i settori. Intanto, bisogna fare una distinzione: ci sono consulenti in grado di dare a tali imprese un parere professionale, e altri no.
Il tema è quello della finanza aziendale, e in particolare dei finanziamenti d’azienda. Non basta avere una laurea in economia e aver superato, più o meno recentemente, un esame di Stato. Potrà sembrare scortese dirlo, ma il medico generico è cosa diversa dallo specialista.
Io non andrei da un oculista a farmi curare per un problema al cuore, eppure, in economia, pare che sia il campo dei tuttologi. Non mi avete mai sentito parlare di fiscalità, per esempio, perché non è il mio ambito di specializzazione.
Ciò posto, e per le finalità di questo blog, superato il primo distinguo, occorre subito affrontare una seconda dicotomia. Ci sono sedicenti esperti di finanziamenti d’azienda per studio teorico, e coloro che hanno una competenza professionale. Anche qui, non basta aver superato esami, frequentato master universitari o similari per professarsi esperti.
Ciò di cui parlo è ben altro; parlo di avere strumenti professionali e conoscenze tecniche operative. Questo è il secondo distinguo tra gli specialisti teorici e quelli operativi.
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Il terzo distinguo è sul livello di praticità.
Nell’immediato futuro le aziende italiane avranno bisogno di specialisti in grado di fornire risposte non solo pratiche ma rispondenti a ben precise tre caratteristiche.
Per avere le tre caratteristiche di risposta sopra descritte, la consulenza del professionista non può essere improvvisata o basarsi su inventiva o creatività. Non stiamo parlando di un campo estroso, ma di finanza aziendale applicata alla sotto nicchia dei finanziamenti d’azienda, nel settore scientifico disciplinare bene identificato. Per operare, il Commercialista deve dotarsi di uno strumento di analisi professionale in grado di rispondere alle esigenze emerse – a maggior ragione e con maggior forza – con il COVID: parlo di uno strumento di analisi da tenere nel proprio portatile.
A breve terrò un ciclo di lezioni su questo strumento, che ho predisposto con un normalissimo foglio elettronico, e parteciperanno tanti commercialisti e consulenti che mi seguono ormai da anni. La struttura del programma, a supporto della consulenza, è simile a quella dello strumento diagnostico per il medico specialista. Non sostituisce certo la consulenza, ma ne costituisce elemento propedeutico di supporto indispensabile. Esso si articola in quattro fasi.
Naturalmente, gli scettici potranno desiderare di sapere perché così tanti loro colleghi, da anni, seguano il corso Masterbank ©; ormai, sono oltre 150 professionisti gli iscritti al Corso attuale. Le ragioni derivano dal fatto che, per esempio, i tre motori sopra citati non sono inventati dai libri, ma derivano da mie precise esperienze professionali. Quindi, la prima dicotomia tra conoscenza teorica o bibliografica e conoscenza empirica e professionale è dimostrata anche nell’esempio dell’articolo che state leggendo.
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Per esempio, il primo motore, quello della riclassificazione, deriva da oltre 15 anni di esperienza come docente universitario e come docente in corsi presso primarie banche italiane in percorsi formativi di personale bancario decisionale. In quelle esperienze, ho appreso bene la logica della banca, che è di tipo ispettivo. In sintesi, la banca, nell’esaminare i bilanci dei vostri clienti attuali o potenziali, è interessata alla ricerca di eventuali aree di crisi. La ragione di questa logica è nell’impostazione tipica bancaria, che è avversa al rischio. Pensate forse che dopo la crisi del COVID questo approccio si sia ammorbidito? Ritenete forse che gli inviti all’amore del Presidente del Consiglio abbiano cambiato approccio del sistema bancario? Miei articoli, pubblicati sulla rivista Banca Finanza, per esempio, e ripresi da autorevoli banchieri rappresentanti dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), sostengono l’esatto opposto: direi che i dati nell’erogazione del credito in italia degli ultimi mesi mi diano ragione.
Il secondo motore, quello che, basandosi sul primo, determina l’equilibrio o disequilibrio aziendale, deriva invece dalla mia pluriennale esperienza nel mondo dei confidi privati, come consulente. Miei antichi viaggi insieme ai commerciali di quel mondo mi fecero capire l’importanza di tale approccio. La ragione sta nel fatto che esistono conflitti di interesse tra la struttura commerciale e quella tecnica decisionale (ufficio fidi). Il primo mondo è propenso al rischio, il secondo è avverso. Quindi, avere un giudizio, automatico, sul proprio portatile, in merito all’equilibrio, aiuta il professionista a trovare argomenti di consulenza per rispondere ad entrambi i mondi con i quali dovrà interagire.
Il terzo motore, sempre basandosi sul primo, che a sua volta si basa sulla riscrittura del bilancio in quattro quadranti, esercizio per nulla semplice, mi deriva dalla mia pregressa esperienza come consulente del mondo Invitalia, prima, e come Presidente di una società del gruppo pubblico, poi. In quella esperienza nel mondo pubblico, scoprii l’importanza di strumenti standardizzati, automatici e rigorosi di classificazione. Per esempio, nel mese di settembre, con la mia Faculty di Masterbank © tratteremo il tema dell’approccio al Mediocredito Centrale. Tali strumenti, di tipo parametrico, erano alla base dell’ufficio fidi della società pubblica da me presieduta, ma sono stati usati storicamente da molti enti, quali la Banca del Mezzogiorno ed altri.
Insomma, avere dati parametrici di riferimento del bilancio aziendale aiuta ad interpretare il bilancio non sulla base di impressioni od opinioni soggettive, ma sulla base del rigore scientifico e della migliore dottrina.
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In conclusione, in questo articolo ho voluto darvi elementi di riflessione per aiutarvi a riflettere sul fatto che, se volete come Commercialisti uscire dalla logica della guerra fratricida sul prezzo, e dal mercato che sta facendo della professione un vile ricatto al ribasso, allora esistono strumenti, ma non esistono scorciatoie. Potete, se volete, approfondire con scrupolo la tematica nei molti video che trattano dei corsi professionali in questo sito, e scegliere liberamente il percorso adatto alle vostre esigenze.
L’unica cosa che io vi sconsiglio è l’improvvisazione, solo perché avete scoperto che esiste, là fuori, un mercato molto ampio che avrà sempre più bisogno di questa consulenza. Al contrario, esiste un percorso professionale, rigoroso, strutturato e una strada già battuta, percorsa e frequentata da molti commercialisti italiani, che vi potranno raccontare la loro positiva esperienza al mio fianco.
In questo articolo vi ho detto quali sono i tre elementi essenziali che vi servono per esprimere, in pochi minuti, un primo giudizio di bancabilità di impresa:
Naturalmente, questo è solo il punto di partenza, e non certo di arrivo, per la consulenza.
Se volete entrare nel mondo della consulenza finanziaria professionale, seguendo la strada altamente qualificata, dura ma gratificante, scelta da molti Commercialisti, siete capitati nel posto giusto per conoscere, informarvi, decidere consapevolmente: è sufficiente visitare il sito www.masterbank.it