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Il rischio della CENTRALE RISCHI che il Commercialista deve gestire

Che tu sia un imprenditore, un responsabile amministrativo, un commercialista o consulente aziendale, non puoi non averla incontrata, almeno una volta, sulla vostra strada.

Solo il nome, fa paura: Centrale dei Rischi.

La prima volta che lessi il nome ho provato una sgradevole sensazione: e che é?

Potevano chiamarla con un termine più rilassante, che so, SSS (Sereno Sistema di Scambio).

Del resto, é un sistema di scambio di informazioni tra le banche, non sono le Schutzstaffel tedesche della seconda guerra mondiale. Invece no, hanno pensato a un nome che rievoca uno Stato di Polizia.

E’ un sistema che racconta a tutto il mondo chi siete e quale probabilità avete di fallire. Pochi piccoli imprenditori conoscono l’importanza strategica di questo documento, ed il loro Commercialista deve ricordagli di che si tratta.

Smettila di muovere le mani nelle tasche (lo so che le hai messe li appena hai letto Centrale dei Rischi) che ti dico alcune cose fondamentali che derivano direttamente dal corso WIN the BANK (tra le molte che approfondiamo al corso, dedichiamo una intera sessione alla strategia nel controllo della Centrale Rischi) , alcuni consigli, che meritano ovviamente moltissimi approfondimenti che non posso fare in una sola pagina, ma che ti possono risolvere i problemi con le banche già oggi.

8 consigli per non sbagliare

Primo consiglio: non aspettare che sia qualche banca, magari sei mesi dopo, che ti segnala un problema, ma abituati a richiederla completa a Banca d’Italia, in modo sistematico, perché é tuo diritto (e interesse) richiederla gratuitamente.

Secondo consiglio: monitora sistematicamente la durata del tuo debito sconfinato, ed evita possibilmente di star fuori per periodi superiori a 90gg, ed assolutamente oltre 180.

Terzo consiglio: per farlo, devi necessariamente saper diversificare i fornitori di denaro, e cioé gestire più banche, il che implica che devi saper negoziare, e non trovarti mai in condizione di non poter fare politiche di trasferimento fondi da una linea all’altra.

Quarto consiglio: devi saper calcolare l’esatto ammontare necessario dei fidi autoliquidanti, cioé di quelli che si basano su una fonte di chiusura della posizione a debito, per esempio le RIBA e gli anticipi salvo buon fine. Poi, evita come la peste di gestire i fidi “a tappo”. Come? Adottando la regola del punto precedente, avendo la stessa somma, ma divisa su più banche, nelle quali avrai un “utilizzato” minore dell’ “affidato”.

Quinto consiglio: ricordati che molti direttori di banca ti confondono parlando di fido “a breve”. Che cazzo vuol dire breve? Breve é una definizione filosofica. Tu guarda alla sostanza giuridica: il fido a breve é un fido a revoca. Cioé, in ogni istante te lo possono togliere. Minimizzalo. Tutti ti consiglieranno l’opposto: non ascoltarli.

Sesto consiglio: i fidi autoliquidanti, quando il credito risulta impagato, si scaricano sui fidi a revoca. Quindi, occhio che questo amplifica l’effetto del punto precedente. Tieni il fido a revoca scarico il più possibile, perché deve servire solo ed esclusivamente per gestire l’emergenza, come questo caso.

Settimo consiglio: se non applichi le regole precedenti, prima o poi ti succederà di saltare una rata di mutuo o finanziamento, cioé di un fido “a scadenza”. Conosco imprenditori che hanno fatto questa scemenza, pur disponendo di somme parzialmente usabili, o di titoli, o comunque di linee a revoca. Piuttosto, sconfina da un’altra parte, ma non qui. Saltare ad esempio una rata semestrale di mutuo significa segnalare in centrale rischi, a tutto il mondo, che tu non sei più bancabile. Magari non é vero.

Ottavo consiglio: abituati a capire, quando una banca ti fa una domanda, dove vuole andare a parare. Sappi che le domande, anche quelle più innocenti, non sono mai casuali, ma servono a controllare, cinque minuti dopo che sei uscito, se hai detto la verità in Centrale Rischi. Quindi, devi conoscere in ogni istante la vostra posizione sul sistema, e non dare rispose sbagliate per ignoranza (non suppongo nemmeno la malafede). Sì, va bene – dirai tu – ma queste cose perché vanno fatte, e soprattutto, come? Signore e signori, conoscere come funziona una centrale rischi, cosa bisogna assolutamente evitare e cosa bisogna fare é già un punto importante di conoscenza e consapevolezza. Molti imprenditori e consulenti non hanno nemmeno tale considerazione dell’importanza del tema, per accedere al credito in banca.

Se sei arrivato qui é evidente che l’argomento é di tuo interesse e quindi segui le pagine di questo blog perché verrà approfondito.

Nel frattempo, comincia a vedere le cose in modo nuovo: da oggi, ricorda che per negoziare con una banca non serve solo il tuo bilancio, perché lei, la banca, lo confronta – sempre – con la tua Centrale Rischi: fai due conti di quanto valgono i consigli che ti ho regalato oggi!

Se vuoi anche tu negoziare con la banca la miglior forma di finanziamento per la tua azienda, se vuoi anche tu imparare il linguaggio delle banche, vieni al corso MasterBANK e ti darò tutte le risposte, e gli strumenti che cerchi.

 

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