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Consigli professionali sul free cash flow (per il Commercialista Specialista in Finanziamenti d’Azienda)

Scopo dell’articolo è illustrare quali siano i primi due passaggi tecnici dal terzo livello di cash flow (UCF) al quarto livello di cash flow (FCF). Esistono diverse configurazione di rendiconto finanziario. In questo articolo faremo riferimento alla forma più diffusa e utilizzata nella prassi professionale dagli specialisti dei finanziamenti d’azienda: la forma internazionale.

Un consiglio operativo

Il mio consiglio operativo è quello di predisporre sul proprio foglio elettronico un modello in grado di determinare la quarta grandezza usata nel sistema di rating interno della banca. Tale grandezza si chiama FCF (Free Cash Flow).

Ma come si calcola? Ci serve un modello di rendiconto finanziario.

Per sviluppare sul vostro foglio elettronico il modello, occorre prima avere chiara, nella testa, la teoria da implementare in formule. Serve l’analisi dei flussi da UCF a FCF.

L’analisi dei flussi da unlevered cash flow a free cash flow

La logica del fabbisogno finanziario esterno, come vedremo, deriva dalle risultanze dei passaggi logici che abbiamo fin qui sviluppato. Tali passaggi sono sintetizzabili nei risultati delle decisioni di investimento, che sono illustrate schematicamente nella figura 1.

Fig. 1 – Dal fatturato agli UCF

Adesso al manager finanziario delle imprese si pone il compito di valutare quali siano le conseguenze in termini di liquidità aziendale. In estrema sintesi il manager finanziario deve:

  • reperire CASSA se il segno UCF è negativo

  • investire CASSA se il segno UCF è positivo.

Possiamo allora scrivere:

UCF < ——– reperire Cassa

UCF > ——– investire Cassa

Adesso facciamo alcuni passaggi logici, per comprendere quanto dovremo scrivere nella figura 1 nella parte finale, cioè, scendendo verso il basso, al di sotto degli unlevered cash flow (UCF).

In questo articolo vedremo 2 passaggi da inserire nel modello excel.

 

1° passaggio

Sotto UCF togliamo la gestione FINANZIARIA NETTA. Possiamo definire la gestione finanziaria netta GFN e scrivere:

2° passaggio

Ma gli interessi passivi netti generano, come sappiamo, un effetto noto come scudo fiscale sul debito: il cosiddetto tax shield. Tale effetto di scudo deriva, in sintesi dagli oneri finanziari NETTI per l’aliquota fiscale sul debito. E’ importante ricordare una regola importante della materia dei Finanziamenti d’Azienda: non indebitando l’azienda, in ipotesi di redditività, si distrugge valore (perché non si crea scudo fiscale del debito). Se quindi gli unlevederd cash flow esprimono la cassa a prescindere dalle scelte di finanziamento, allora non si deve nemmeno considerare lo scudo fiscale. Quindi dobbiamo ricordare il secondo passaggio, come di seguito schematizzato.

La gestione finanziaria netta è data dagli interessi passivi al netto di interessi attivi e di scudo fiscale.

GFN = – INTERESSI PASSIVI (- INTERESSI ATTIVI – TAX SHIELD)

A questo punto si è considerato la gestione finanziaria netta e lo scudo fiscale, ma mancano un paio di passaggi, dei quali tratterò in successivo articolo.

Ragioni di rilevanza professionale

Tra EBIT e CCF ci sono le imposte; ma quelle imposte sono imposte su EBIT.

Il lettore attento potrebbe obiettare: ma le imposte correlate a plusvalenze su immobili civili?

E le imposte su affitti attivi? In ogni caso, anche se le imposte sono divise tra EBIT e OCF, si sono già considerate e sottratte, nel rendiconto finanziario, tutte le imposte.

Comunque, se si riflette su queste logiche, si osservi che quando si arriva alla grandezza UCF sono già state considerati i flussi finanziari connessi a tutte le imposte, sia quelle su attività ordinaria che su attività non ordinaria.

Partendo da tali considerazioni, nel corso MasterBANK © il lettore troverà le soluzioni da me sviluppate nei modelli professionali, per fare quadrare il rendiconto italiano con quello internazionale, considerando l’effetto delle imposte e le diverse impostazioni di base.

Conclusione

Per arrivare al concetto di FCF (free cash flows) occorrono alcuni passaggi nei modelli aziendali.

In questo articolo abbiamo visto le prime due correzioni nel quarto passaggio tecnico per la costruzione di un sistema di rating sintetico.

Con tale definizione si intende in dottrina il sistema in grado di dialogare con quelli esterni (Moody’s, Fitch, Standard’s & Poors, ecc.) e con quelli interni (degli intermediari finanziari, in primis le banche). Nei prossimi mesi, diventerà cruciale dimostrare a questi ultimi, cioè ai sistemi delle banche, che l’azienda cliente è in grado di sviluppare autonomamente e argomentare anche il quarto livello di cash flow (free cash flow).

In particolare, la capacità del consulente aziendale di monitorare, controllare e prevedere, anche con opportune analisi di tipo what if, il livello di FCF (Free Cash Flow), sarà di estremo valore nel prossimo immediato futuro, stante la situazione di crisi in cui versano molte imprese italiane, segnatamente quelle di piccola dimensione.

Inserire nel proprio studio modelli professionali, sviluppati su elaboratore elettronico, in grado di offrire ai propri clienti informazioni chiave, a loro necessari per dialogare in lingua moderna con il sistema finanziario, che usa logiche e linguaggi internazionali, significa presentarsi sul mercato professionale come uno specialista della materia dei Finanziamenti d’Azienda.

Tale materia, che è una nicchia della più ampia famiglia della Finanza Aziendale, è certamente tematica di grande attualità nella situazione economica del mercato italiano.

Il Commercialista può opportunamente integrare la visione fiscale con quella di questa diversa disciplina, poiché la logica di cassa, e non di competenza, è quella usata dal sistema degli intermediari finanziari, coi quali i vostri clienti dovranno interloquire.

Per poter rispondere alle esigenze dei vostri clienti, sarà necessario saper interloquire con le banche sul significato di FCF (Free Cash Flow).

In altri articoli spiegheremo quali sono i due passaggi conclusivi da inserire nel modello di rendiconto finanziario in linguaggio internazionale, per poter disporre di uno strumento professionale nello studio del Commercialista, in grado di interloquire con i sistemi di rating bancari interni, in epoca pandemica.

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