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Consigli professionali per Commercialisti in materia di investimenti

Ogni volta che un imprenditore deve avviare un investimento, è normale abbia paure e dubbi. Dovendo operare in un futuro incerto, cerca risposte professionali. Il dottore Commercialista è quindi il naturale interlocutore dell’imprenditore, perché è il più autorevole interprete della dinamica di impresa.

Tuttavia, non di rado le risposte ricevute dal richiedente il parere sono di tipo economico, poiché l’ottica di indagine è improntata alla logica di competenza, che in Italia è fortemente legata alle dinamiche fiscali.

Ciò posto, occorre spostare l’attenzione verso la logica di cassa, perché l’investimento di qualsiasi impresa è sempre correlato a variabili non di reddito, ma di denaro.

Dato che, in finanza, il detto comunemente usato è “cash is king”, è opportuno che il parere professionale risponda non a logiche di competenza, ma di cassa.

I contenuti metodologici del nostro modello

Da dove parte la costruzione di un modello professionale atto a fornire risposte in materia di valutazione di investimenti?

E’ naturale partire dalla teoria del valore: “qualunque asset crea valore se consente di generare un flusso netto di ritorno maggiore del costo monetario delle risorse ottenute per finanziarlo”.

Tuttavia, se tale assunto è semplice, dal punto di vista teorico e concettuale, è assai complesso dal punto di vista della realizzazione operativa e tecnica.

Infatti, occorre affrontare diversi problemi pratici:

  1. Determinare la natura delle grandezze economiche
  2. Simulare la distribuzione temporale dei flussi
  3. Considerare il valore finanziario del tempo

Se l’ultimo aspetto è legato alla conoscenza di normali formule di matematica finanziaria, i primi due aspetti non sono banali. Infatti, si deve costruire una dinamica di flussi futuri. Ergo, dobbiamo dare per già nota la capacità di costruire un business plan, che io considero preliminare a questo lavoro professionale. Supponendo di disporre di tali informazioni, occorre tuttavia riscriverle per determinare due elementi indispensabili del lavoro di perizia professionale:

  1. La stima dei value driver, intesi come precise grandezze di cassa
  2. La costruzione di tasso di attualizzazione, cioè un fattore di sconto corretto

Il primo problema è legato alla conoscenza del corretto modo di costruire un rendiconto finanziario in logica professionale.

Il secondo è legato alle diverse forme di stima e misura dei diversi tipi di capitali raccolti, siano essi a titolo di debito, di rischio o ibridi.

Tali elementi sono fondamentali per la professione, poiché consentono di affrontare in modo professionale la tematica della pianificazione finanziaria di impresa.

I video

Ho preparato una serie di video per meglio spiegarti i concetti espressi in questo articolo.

Eccoli qui sotto, approfittane.

 

Conclusione

Il dottore Commercialista viene spesso interpellato, ex post, per dinamiche di determinazione del reddito, non di rado a fine prevalentemente fiscale.

Nell’ambito di questo articolo, al contrario, stiamo parlando di una consulenza ex ante, che fornisca all’imprenditore un parere atto a dotare l’azienda di asset (tangibili o intangibili), cioè di beni dello stato patrimoniali utili alla produzione di reddito futuro.

La valutazione dell’investimento, in altri termini, consiste in una attività di consulenza ex ante, nella quale il dottore commercialista, sulla base di una serie di indicatori di tipo finanziario – e non meramente reddituale – stima il ritorno dell’investimento stesso, in un arco temporale definito.

Per potere operare in modo professionale, tuttavia, occorre dotare lo studio di un modello che, in modo automatico, ma non per questo meno rigoroso sotto il profilo scientifico, fornisca delle risposte parametriche atte a essere inserite, in modo rapido ed efficiente, in una perizia di stima.

Tale perizia costituisce un documento di grande valore, in primis per gli shareholders, e in secundis per gli stakeholders, non ultimi certamente i portatori di eventuale capitale di rischio, di debito o ibrido.

Molti dottori Commercialisti potrebbero pensare che tale modo di ragionare sia avulso dal loro mercato, costituito da micro e piccole imprese.

Purtroppo, il problema è che è il loro modo di ragionare che rischia di trovarsi, in brevissimo termine, avulso dalle necessità di consulenza che, per quelle stesse imprese, si sta profilando.

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