Il dottore Commercialista si trova a vivere in un mondo nel quale occorre evolvere, prima di perdere clienti e, soprattutto, per continuare a incassare le fatture. Uno dei temi di maggiore interesse è l’analisi finanziaria professionale del bilancio.
No, non si tratta del tema dell’analisi di bilancio che tutti abbiamo studiato all’università o nei vari corsi professionali, ma di dotare lo studio degli stessi modelli di analisi tipici degli intermediari finanziari. Cosa la contraddistingue?
Intanto, il primo passaggio è quello di comprendere perché le grandezze contabili non sono adatte alla valutazione degli investimenti. Si tratta di un doppio significato:
Con particolare riguardo al secondo aspetto, se il dottore Commercialista non sa scrivere il bilancio e le relazioni di accompagnamento in modo da agevolare la comprensione aziendale, allora le banche non daranno il credito alle imprese clienti. Prima ancora di questo, non sarà possibile fare analisi di redditività finanziaria aziendale.
In poche parole, l’impresa cliente sarà fuori mercato.
Intanto, occorre passare alla logica del fabbisogno finanziario soddisfatto. Di qui, si deve passare dalla logica di lettura degli investimenti in logica per competenza alla logica per cassa. Non è affatto semplice, poiché la prima domanda è: quali, flussi di cassa.
Il rendiconto finanziario redatto dall’analisi ne dovrà fare emergere 4:
Quest’ultima grandezza dovrà coincidere, se l’analisi professionale è corretta, con il delta cassa dello Stato Patrimoniale.
Inoltre, il free cash flow e gli unlevered cash flow dovranno coincidere in valore assoluto, ma divergere come segno.
La quadratura del conto economico dovrà essere effettuata evidenziando EBITDA, EBIT e EBT. La quadratura di stato patrimoniale dovrà distinguere le poste operative e quelle finanziarie, ed evidenziare la PFN (posizione finanziaria netta) e la sua variazione.
I blocchi logici del modello dovranno essere sviluppati in quattro parti.
Ho preparato una serie di video per meglio spiegarti i concetti espressi in questo articolo.
Eccoli qui sotto, approfittane.
Perché dunque un dottore Commercialista dovrebbe arricchire il rpoprio ordinario lavoro sul bilancio di esercizio con elementi di finanziamenti d’azienda? La ragione è semplice: esiste uno spazio di consulenza molto ampio e non coperto in questo settore, e le aziende ne avranno presto bisogno.
L’altro giorno, un Commercialista di Torino, mio ex allievo del Corso Masterbank ©, mi diceva di essere stanco di lavorare sugli adempimenti, salvo poi scoprire che i politici si fanno belli per i risultati ottenuti dall’agenzia delle entrate, grazie al suo lavoro.
L’altra settimana, in una cena con miei ex allievi dottori Commercialisti a Roma, un cadetto finanzialista (cioè un Commercialista aspirante frequentante del Corso), mi faceva notare che questi argomenti sono ancora un tabù per molti piccoli clienti, che gli chiedono “come fare a pagar meno IVA”.
Non commento la richiesta.
Mi limito ad osservare, come ho fatto al vostro collega, che gli imprenditori scopriranno presto, sulla propria pelle, di come stia velocemente cambiando il sistema finanziario, e di come avranno bisogno di ben altre esigenze consulenziali da voi.
Peraltro, segnalo che, là fuori, sono a migliaia le piccole e micro imprese che, anche nella vostra zona – ne sono sicuro – non conoscono questi argomenti, e hanno bisogno di questa consulenza. Non è necessario abbandonare per forza la vita degli adempimenti.
Tuttavia, un uomo libero, può decidere di aggiungere altri interessi alla propri vita ordinaria.
Non solo per fatturare; per tornare a essere un libero professionista.
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